Le blasonate famiglie dell’ex impero asburgico sono nei casini per un triplice omicidio che ha devastato il 13 dicembre la stirpe dei Von Goëss-Enzenberg, intrecciata con quella friulana dei Cassis Faraone e di storiche casate come i Liechtenstein, gli Auersperg, gli Hohenberg, i Thun und Hohenstein, oltre ai belgi De Witt, discendenti diretti del re Leopoldo II. Una strage di famiglia, in un castello austriaco, a pochi giorni da Natale. E’ la vicenda che ha traumatizzato la piccola comunita’ di Mistelbach e che sta impegnando i tabloid locali, dal momento che a commettere tre omicidi, sterminando i familiari, e’ stato un conte di 54 anni. Il suo avvocato, pero’, avanza la richiesta al giudice che dovra’ trattare il caso di ritenere il cliente incapace di intendere e di volere. Il conte Anton von Goess, che ha ucciso con un fucile da caccia il padre, il fratello e la matrigna, avrebbe infatti una grave malattia, un tumore con implicazioni al cervello. E questo avrebbe portato l’uomo a reagire molto male alle liti con il padre, descritto dal legale come un uomo dispotico. Vittime della strage avvenuta giovedi’ scorso nella dimora nobiliare di Bokfliess sono Hans Ulrich von Goess, 92 anni, la moglie Margherita CassisFaraone di 87, di origini friulane, e il figlio Ernst, 52enne. Grande lo shock nella piccola comunita’ di Mistelbach, un centro di 1300 anime, dove la gente ricorda la famiglia come molto impegnata nel sociale: “hanno fatto molto soprattutto per la chiesa”. Il conte e’ accusato adesso di aver usato il fucile di famiglia per esplodere cinque colpi e far fuori i suoi congiunti.
L’uomo, arrestato, avrebbe ammesso le sue responsabilita’, citando come movente le liti di famiglia. Secondo il legale, Peter Philipp, il conte e’ gravemente malato, avrebbe metastasi a tutti gli organi compreso il cervello, “e in situazioni di stress come in quel momento, perche’ il padre gli ha urlato in modo spaventoso, non sa cosa fare”. E’ lo stesso difensore a descrivere, al sito di Noe.Orf il 92enne vittima della strage come un “tiranno”, un “despota”. Caratteristiche che insieme alla malattia del figlio hanno portato alla tragedia di due giorni fa, Il conte, che si e’ fatto arrestare senza opporre alcuna resistenza, sara’ adesso sottoposto a perizia psichiatrica. La strage del castello di Bokfliess ha anche una forte eco in Italia, in Friuli, dove la comunita’ di Aquileia (Udine) ricorda addolorata Margherita Cassis Faraone, “filantropa di altri tempi” e benefattrice della sua terra di origine, cui era legatissima, secondo l’assessore alla Cultura comunale Alviano Scarel. “Lascia un grande vuoto in tutta la Bassa friulana”, secondo Pietro Paviotti, presidente dell’associazione nazionale per Aquileia, di cui la contessa era presidente onorario.
Una scossa di terremoto di magnitudo 2.8 è stata registrata alle ore 20:09 del 9 novembre 2024 nell’area del Vesuvio, con una profondità di 9 chilometri. L’evento sismico, di natura superficiale, è stato percepito chiaramente sia nelle immediate vicinanze dell’epicentro sia in zone più distanti. Nonostante le numerose chiamate ai centralini delle autorità competenti, non sono stati segnalati danni a persone o cose.
Dettagli dell’evento sismico
Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la scossa ha avuto le seguenti caratteristiche:
•Magnitudo: 2.8
•Ora: 20:09 (ora italiana)
•Data: 9 novembre 2024
•Profondità: 9 km
•Epicentro: area del Vesuvio
La superficialità del sisma ha contribuito a una percezione più intensa da parte della popolazione locale.
Reazioni e misure adottate
In seguito all’evento, numerosi cittadini hanno contattato le autorità per segnalare la scossa. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco hanno effettuato verifiche sul territorio, confermando al momento l’assenza di danni strutturali o feriti. L’Osservatorio Vesuviano, sezione dell’INGV responsabile del monitoraggio dell’attività sismica e vulcanica nell’area, ha intensificato le attività di sorveglianza per monitorare eventuali sviluppi.
Contesto sismico e vulcanico del Vesuvio
Il Vesuvio è noto per la sua attività vulcanica storica e per la sismicità associata. Eventi sismici di bassa magnitudo sono comuni nella regione e rientrano nella normale attività del vulcano. Tuttavia, la percezione di una scossa di magnitudo 2.8 ha destato preoccupazione tra i residenti, sottolineando l’importanza di una costante vigilanza e di una corretta informazione alla popolazione.
Raccomandazioni alla popolazione
Le autorità invitano i cittadini a mantenere la calma e a seguire le indicazioni ufficiali in caso di eventi sismici. È consigliabile consultare le fonti istituzionali, come l’INGV e la Protezione Civile, per ottenere informazioni accurate e aggiornate. Inoltre, è opportuno adottare misure preventive, come la verifica della sicurezza delle proprie abitazioni e la preparazione di un piano di emergenza familiare.
Scontri violenti tra collettivi e Forze dell’ordine a Bologna, durante la manifestazione contro l’estrema destra in città. A ondate, i manifestanti e gli agenti sono venuti a contatto nel parco della Montagnola, tra lanci di oggetti e grossi petardi che sembrano bombe carta. I collettivi sono arrivati in via Irnerio e di fronte allo schieramento imponente di forze di polizia, con anche gli idranti, hanno deviato di corsa attraverso il parco per raggiungere piazza XX settembre, dove è in corso la manifestazione di Patrioti e Casapound. Sulla scalinata del Pincio sono così andati in scena gli scontri tra i manifestanti e uno sparuto gruppo di agenti in assetto antisommossa. I collettivi non sono però riusciti a scendere in piazza a causa delle cancellate del parco chiuse. E in questi minuti hanno ripreso a camminare all’interno del parco. Alcuni grossi petardi sono stati lanciati anche all’indirizzo della seppur lontana estrema destra in piazza.
Ancora un capotreno aggredito su un convoglio, pochi giorni dopo quanto accaduto lunedì scorso a Genova con un dipendente delle Ferrovie accoltellato da un 21enne egiziano alla stazione di Rivarolo. L’aggressione si è verificata ieri sera a Mortara (Pavia), in Lomellina. Ad essere presa di mira stavolta è stata una donna, per fortuna con conseguenze meno gravi rispetto al suo collega ligure. Il fatto è successo su una carrozza del Milano-Mortara. Il treno stava arrivando alla stazione della cittadina lomellina quando la capotreno, 48 anni, ha visto un passeggero che stava fumando e quindi si è avvicinata, invitando il giovane (descritto come un nordafricano) a spegnere la sigaretta. Il passeggero le ha risposto che non aveva alcuna intenzione di smettere di fumare: “Io faccio quello che voglio”, le ha detto. La capotreno ha ribadito il suo invito, spiegando all’uomo che il regolamento non consente di fumare sul treno.
A quel punto il passeggero si è alzato e ha aggredito la donna, schiaffeggiandola e spingendola per farla allontanare. La 48enne ha lanciato l’allarme: dal treno, che nel frattempo era transitato dalla stazione di Vigevano (Pavia), è partita una chiamata al 112. Quando il Milano-Mortara è giunto nella città lomellina, erano presenti i carabinieri. L’aggressore però ha approfittato della confusione che si era creata, si è nascosto tra gli altri passeggeri che scendevano dal treno, soprattutto lavoratori pendolari che stavano rientrando a casa, ed è riuscito ad allontanarsi facendo perdere le proprie tracce. La capotreno, a parte il comprensibile spavento, se l’è cavata con qualche leggera contusione.
Non è stato necessario trasportarla in ambulanza in ospedale: sarà lei a valutare se presentare querela per le lesioni riportate. I carabinieri comunque proseguono gli accertamenti per ricostruire l’episodio e identificare il responsabile dell’aggressione. Pur se si tratta di un fatto dalle conseguenze meno serie rispetto a quello avvenuto quattro giorni prima a Genova, resta la gravità di un episodio che allarma il personale delle Ferrovie. Martedì 5 novembre è stato indetto uno sciopero all’indomani del caso del capotreno accoltellato a Rivarolo. La linea Milano-Mortara non è nuova a situazioni di pericolo, più volte segnalate dai pendolari che ogni giorno viaggiano in treno per raggiungere il capoluogo lombardo per ragioni di lavoro o studio.