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Corona Virus

Allarme covid, oltre 83 contagiati infetti e aumentano i ricoveri in intensive

Balzo dei contagi Covid e dei tamponi, e, dopo oltre tre settimane di stabilità, sale al 3% l’occupazione delle terapie intensive. Dopo il calo dei numeri nel fine settimana, nelle ultime 24 ore e’ stata toccata quota 83.555 nuovi casi in Italia contro i 24.747 di ieri, mentre e’ boom di antigenici e molecolari con 717.400 test contro gli appena 100.959 tamponi effettuati ieri.

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I dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute svelano la corsa del virus in questa ondata estiva. Bisogna risalire al 22 marzo scorso per trovare un numero verso i 100mila (furono registrati 96.365 nuovi positivi) mentre l’ultimo dato piu’ alto si era verificato lo scorso 8 febbraio, con 101.864 contagi in un giorno. Numeri che dimostrano che questa del Covid “e’ una sfida aperta”, dice il ministro della Salute, Roberto Speranza al 25/mo Congresso nazionale dell’Anaao Assomed, a Napoli. “Dovremo prepararci per campagna di vaccinazione in autunno”. Ragionevole, secondo il presidente del Consiglio superiore di Sanita’ (Css), Franco Locatelli, “una campagna vaccinale per over50”. Intanto e’ attesa, il 30 giugno prossimo, del tavolo con le parti sociali, per l’esame del Protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che “consenta di fissare un nuovo quadro di regole del dopo-emergenza”. Tra i provvedimenti anche l’uso della mascherina in ufficio. In tal senso, spiega il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, “la posizione del governo e’ la solita, ovvero una forte raccomandazione. Saranno le associazione di categoria a rinnovarne o meno l’utilizzo”. A livello generale sull’uso della mascherina, “l’obbligo – dice il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri – oggi non serve e non avrebbe molto senso, perche’ tra 15-20 giorni il picco sara’ gia’ passato”. Sul fronte della pressione sugli ospedali, dopo oltre tre settimane di stabilita’, l’occupazione delle terapie intensive con pazienti Covid sale al 3% in 24 ore lo stesso valore che segnava esattamente un anno fa, quando pero’ di questi tempi girava una variante molto meno contagiosa. Sempre comunque ampiamente sotto il livello di allerta del 10%. Stabile invece al 9%, l’occupazione dei posti letto nei reparti di area non che pero’ cresce in 12 regioni, raggiungendo il 21% in Sicilia e Umbria, seocndo il quadro tracciato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) con gli ultimi dati riferiti a lunedi’ 27 giugno. Il 27 giugno di esattamente un anno fa la percentuale dei ricoveri ordinari era invece del 3%. In particolare, l’occupazione dei posti nelle terapie intensive cresce in Pa Bolzano (2%) e Piemonte (2%) mentre cala nel Lazio (6%) e in Molise (3%). E’ invece stabile in 15 regioni o province autonome. Per quanto riguarda l’occupazione dei reparti in area non critica la percentuale cresce in Abruzzo (al 9%), Basilicata (14%), Calabria (18%), Campania (10%), Liguria (11%), Marche (8%), Molise (9%), Pa Bolzano (16%), Pa Trento (9%), Sardegna (8%), Sicilia (21%) e Umbria (21%). Nelle ultime 24 ore le vittime sono state 69 (ieri 63) mentre sono 237 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 3 in piu’ di ieri e 6.035, ovvero 162 in piu’ di ieri, i ricoverati nei reparti ordinari. Gli attualmente positivi sono 773.450, quindi 34.599 in piu’ nelle ultime 24 ore. Ora pero’ siamo in un “tempo nuovo e abbiamo strumenti che ci sognavamo due anni fa, quando tutti noi speravamo nell’arrivo di vaccini, di monoclonali e di antivirali”, dice il ministro Speranza, ribadendo il principio che “nessuno si salva da solo” ed e’ “fondamentale dare una mano a tutti i paesi del mondo sulla campagna di vaccinazione”. Guardando a oriente, la Cina annuncia che la quarantena obbligatoria per gli arrivi dall’estero si riduce da 3 settimane a 10 giorni, mentre Pechino e Shanghai hanno azzerato i casi di Covid-19, per la prima volta dopo quattro mesi. (

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Covid, ok Ue a vaccino aggiornato di Moderna contro JN.1

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Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione all’immissione in commercio per la formulazione aggiornata del vaccino contro Covid-19 di Moderna. Il nuovo vaccino è indirizzato contro la variante JN.1. Lo ha reso noto l’azienda. Si attende ora la decisione definitiva della Commissione europea. “Dato che le malattie respiratorie aumentano durante i mesi invernali, è fondamentale che le persone si proteggano vaccinandosi con un vaccino Covid-19 aggiornato”, ha detto in una nota Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. La raccomandazione di inserire la variante JN.1 nel vaccino di questa stagione era stata espressa dalla Emergency Task Force (ETF) dell’Ema lo scorso aprile e poi confermata dalla stessa agenzia a luglio. Esiste, però, anche una versione del vaccino aggiornata alla variante KP.2 – ceppo discendente da JN.1 – approvata nelle scorse settimane in Usa. L’azienda non ha anticipato quando inizierà la distribuzione del prodotto, ma ha reso noto che l’Unione Europea sta partecipando a una procedura di gara per i vaccini a mRNA attraverso l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA).

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La Corte Ue per diritti dell’uomo boccia sanitari novax

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Curve Covid stabili. Verso l'estate senza mascherine

La Corte europea per i diritti dell’uomo, dopo la Corte Costituzionale italiana, boccia i sanitari novax che durante l’emergenza Covid-19 rifiutarono nel 2021 la somministrazione del vaccino essendo per questo sospesi dalla loro funzione. Con una sentenza pubblicata il 29 agosto, la Corte europea afferma infatti che non vi fu violazione dei diritti, ritenendo “manifestamente infondata” l’accusa di discriminazione. Intanto, il presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, invita a non sottovalutare la persistente diffusione del virus ed a proteggere i soggetti fragili. I sanitari che hanno fatto ricorso alla Corte Ue sono 26: 19 sammarinesi, 6 italiani e uno di nazionalità moldava, tutti impiegati presso l’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino. Avevano rifiutato la vaccinazione contro il Covid-19 ed erano stati sospesi per questo dalla loro attività di operatori sanitari, per poi essere reintegrati passata la fase di emergenza. Secondo la Corte, non vi fu però violazione dei diritti e le misure adottate furono proporzionate e giustificate al fine della protezione della salute della popolazione in generale, compresi i richiedenti. “L’obiettivo delle misure – si legge infatti nella sentenza – era proteggere la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza, nel contesto di una pandemia che aveva rappresentato un grave rischio per la popolazione in generale”.

Ed ancora: “Le persone non vaccinate erano più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. Le parti hanno ora tre mesi di tempo per fare ricorso. La Corte Europea, afferma Anelli, “promuove le misure adottate durante il Covid e le considera non sproporzionate e adeguate per la tutela della salute pubblica e per garantire le necessarie condizioni di sicurezza anche nei confronti delle persone non vaccinate, in quanto più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. La sentenza della Corte Ue, rileva, “segue quella della Corte Costituzionale italiana, che aveva sottolineato che le misure adottate dal legislatore al fine di prevenire la diffusione del virus, limitandone la circolazione, non possano ritenersi né irragionevoli né sproporzionate”. Una sentenza che arriva mentre il virus SarsCoV2 continua a diffondersi, anche se i dati italiani segnano attualmente una fase di stabilizzazione dei contagi. Medici ed epidemiologi esortano tuttavia a non abbassare la guardia, ribadendo come le persone fragili siano maggiormente a rischio e vadano protette anche per mezzo di un nuovo richiamo vaccinale.

I dati sul Covid “sono sicuramente sottostimati perchè buona parte dei cittadini non fa più i tamponi ed oggi – spiega Anelli – non abbiamo una reale percezione di quello che sta avvenendo. Personalmente, però, ogni giorno faccio diagnosi di Covid, largamente diffuso al momento soprattutto tra i giovani”. Il Covid, nella forma attuale, precisa, “non sta creando seri problemi: si presenta in genere come una influenza più forte che si autorisolve nel giro di pochi giorni. Tuttavia, il problema sussiste per gli anziani con malattie importanti che possono andare incontro a scompenso anche grave. E’ pertanto opportuno raccomandare il tampone se si hanno sintomi simili all’influenza, per essere coscienti del proprio stato ed evitare il contatto con soggetti fragili se si è positivi”. Quanto alla prossima campagna vaccinale, “al momento non abbiamo indicazioni in merito alla somministrazione del vaccino anti-Covid – aggiunge – e aspettiamo che le autorità sanitarie ci facciano sapere come e quando iniziare la campagna vaccinale per Covid e influenza, che appare opportuna soprattutto per i malati cronici”. A fronte di una attuale stabilità dei contagi, anche l’epidemiologo Cesare Cislaghi esorta tuttavia a non abbassare la guardia: “Si sta andando verso l’autunno e l’esperienza suggerisce che il virus probabilmente circolerà maggiormente. E’ per questo che consiglio una maggior protezione vaccinale ed una maggior precauzione soprattutto a protezione dei soggetti più fragili”.

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In 7 giorni oltre 15.200 casi di Covid, +11% in una settimana

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Salgono a 15.221 i casi di Covid-19 registrati dal 22 al 28 agosto in Italia, con un aumento di circa l’11% rispetto ai 13.690 della settimana precedente (ma in calo se confrontati a quelli di due settimane fa, considerato che dall’8 al 14 agosto i contagi erano stati 16.299). In aumento anche i decessi settimanali, che sono stati 135, rispetto ai 99 del 15-21 agosto. Lo indicano i dati dell’aggiornamento settimanale sul Covid-19 in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il maggior numero di casi si registra in Lombardia, con 2.562 contagi tra il 22 e il 28 agosto rispetto ai 1.796 della settimana prima. Sempre in Lombardia è stata registrata circa la metà di tutti i decessi per Covid rilevati nella settimana in esame, 66. In aumento anche i tamponi: dal 22 al 28 agosto ne sono stati eseguiti 94.171 rispetto ai 72.266 della rilevazione precedente. Il tasso di positività è al 16,2%, a fronte del 18,9%.

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