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Boom esorcisti in Italia, con Covid usato anche Skype

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Sono ufficialmente 190 ma di fatto circa trecento gli esorcisti in Italia e il Paese, con il 71 per cento delle diocesi nelle quali il vescovo ne ha nominato almeno uno o piu’ di uno, si colloca al primo posto. A seguire la Svizzera, mentre negli Stati Uniti, per fare un esempio, se ne contano appena una sessantina. All’attenzione della Chiesa ci sono le sette sataniche ma anche i nuovi social, come Instagram e Tik-Tok che piu’ sono vicini ai ragazzi e all’interno del quale si insinuano “le nuove manifestazioni demoniache a danno soprattutto dei piu’ giovani”, come spiega padre Lusi Ramirez, coordinatore dell’Istituto Sacerdos che con Gris e’ tra gli organizzatori del corso sull’esorcismo che si e’ aperto oggi all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Ci sono tante richieste, in aumento negli ultimi anni, che pesano sull’esorcista che ha anche altri compiti in parrocchia. Sono centoventi i partecipanti al corso, tra sacerdoti e laici, tra i quali anche un ucraino e un russo. Inevitabile il riferimento al conflitto in Ucraina e Russia. Ci sono tre ‘s’ del diavolo, “sesso, successo e soldi, ma ce ne e’ anche una quarta: sterminio”, afferma Giuseppe Ferrari, segretario del Gris, il Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa, a margine del corso sull’esorcismo che si svolge all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum a Roma. Alla domanda se sia possibile, individuando la presenza del diavolo all’origine dell’invasione dell’Ucraina, una preghiera di liberazione anche a distanza, Ferrari spiega: “Le preghiere di liberazione sono sempre possibili ma il seguace del demonio non accetta l’esorcismo, non vuole essere liberato. L’esorcismo ha efficacia solo quando la persona desidera essere liberata. Se non lo desidera, Dio rispetta la liberta’ dell’individuo”. Il corso sull’esorcismo e’ interdisciplinare e prende in considerazione non solo gli aspetti strettamente religiosi ma anche legali, psicologici, sociologici. “Non si tratta di un corso per formare o abilitare all’esorcismo – spiega p. Jose’ Oyarzun, rettore dell’Apra – ma l’obiettivo primario del corso e’ offrire degli orientamenti d natura accademica per le persone che si interessano a questo tema”. Il corso ha anche un approccio interreligioso con testimonianze di esorcisti di altre confessioni cristiani e la partecipazione di un esperto in demonologia in ambito musulmano sunnita. Il Covid ha creato problemi anche al lavoro degli esorcisti che hanno dovuto trovare nuovi metodi per seguire i loro ‘pazienti’ ma che hanno dovuto anche assistere ad un peggioramento delle condizioni delle persone che chiedevano di essere liberate da possessioni demoniache. Si e’ assistito in questi due anni di pandemia alla nascita della preghiera a distanza “con indicazioni attraverso Whatsapp e Telegram, benedizioni ed esorcismi attraverso Skype e quarantene violate per curare comunque gli individui con i problemi gravi”, e’ stato spiegato dai ricercatori. In tutto questo e’ stato evidenziato “un peggioramento delle condizioni delle persone afflitte da possessioni, vessazioni, infestazioni” anche perche’ e’ stata impossibile tutta l’opera propedeutica che viene svolta dalla Chiesa prima di arrivare all’esorcismo vero e proprio. E’ infatti necessario verificare se si tratta di vera e propria possessione demoniaca o di problemi psicologici o psichiatrici che devono essere affrontati in modo diverso.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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