Il solito Spalletti. Ironico, tagliente, scoppiettante, polemico che si toglie qualche sassolino dalla scarpa, che difende la sua squadra fino in fondo, esalta il traguardo della qualificazione in Champions League, ammette la delusione per la mancata conquista del tricolore e se la prende con i giornalisti, ‘rei’ con il loro comportamento di alimentare il fuoco delle polemiche che coinvolge anche i tifosi. Insomma una conferenza stampa di presentazione della partita di domenica prossima al Maradona con il Genoa (anticipata a oggi per non ‘incrociare’ i problemi di viabilita’ legati domani alla tappa del Giro d’Italia) in cui si parla molto di fatti personali, si analizza il Napoli che e’ stato e in minima parte quello che sara’ e poco della partita con i rossoblu’. Spalletti, comunque, da’ un notizia. ”Sono l’allenatore del Napoli il prossimo anno e si parte da li. Dubbi non ne ho” dice confermando il suo accordo con De Laurentiis. ”Stiamo facendo il nostro lavoro in maniera corretta. Stiamo tentando – aggiunge – di valutare anche oltre al podio di quest’anno e cominciare a pensare a creare un Napoli sempre piu’ forte”. La contestazione nei suoi confronti, sfociata nei giorni scorsi nell’esposizione di uno striscione dal testo molto chiaro, non gli fa, almeno a parole, ne’ caldo ne’ freddo. ”Uno striscione – dice – lo possono mettere anche soltanto due persone. Lo striscione vero lo abbiamo fatto noi e ci abbiamo messo anche la firma sotto, conquistando il traguardo della qualificazione in Champions League. Poi e’ chiaro che c’e’ anche un comprensibile rammarico per quello che e’ stato il periodo in cui siano stati in testa e siamo i primi ad essere dispiaciuti. Ma di strada ne e’ stata fatta tanta”. ”Puo’ darsi – osserva il tecnico – che sia cambiato qualcosa. Quando sono arrivato non ho trovato aria di contestazione ma qualcosa di peggio, cioe’ l’indifferenza. In certi momenti mi sembrava di essere il solo a credere in questo Napoli. Oggi qualcosa e’ cambiato perche’ mi sento meno solo. Se si vanno a riprendere le griglie di partenza fatte all’inizio di stagione si vede che tutti gli organi di stampa mettevano il Napoli in settima posizione. Invece siamo in Champions”. Spalletti rifiuta anche l’etichetta, affibbiatagli dal presidente De Laurentiis, di essere poco ‘partenopeo’ e di non frequentare la citta’ perche’ vive in albergo. ”Vivo in albergo – precisa – perche’ mi dedico totalmente al lavoro. Comunque ho ricevuto un preventivo per un camper e il prossimo anno girero’ uno per uno tutti i quartieri della citta”’. Sul Napoli del futuro l’allenatore glissa. ”C’e’ Giuntoli – dice – con il quale si parla tutti i giorni, si rende conto direttamente come ha fatto il presidente in questa settimana. Cosi’ si vede quale professionalita’ venga usata. Si sara’ forti se si avranno calciatori con la mentalita’ giusta e con un comportamento professionale e anche tifosi che ci sostengono perche’ sono importanti per noi, cosi’ come un’informazione che ci rispetta e non che crea ad arte duemila dubbi”. Poi si arriva al Genoa. ”Domenica – dice il tecnico – c’e’ una partita difficilissima e c’e’ anche un traguardo importante, cioe’ il podio, da raggiungere. Il calcio ha un sola chance per sopravvivere nel cuore della gente: essere credibile. Per questo vogliamo fare una partita bella, intensa e vera per i nostri tifosi”. Infine un pensiero a Insigne che domenica salutera’ i suoi tifosi. ”Tra i tanti motivi che mi hanno spinto ad accettare la panchina del Napoli – spiega – c’e’ stato anche quello di poter lavorare con Insigne. E’ motivo di grande orgoglio e lo ringrazio per la disponibilita’ che ha avuto nei miei confronti e dei compagni. E’ stato un rifermento importante e ha il merito come gli altri di aver prodotto questo risultato finale. E’ un grande professionista e con il suo comportamento ha dato molti insegnamenti a tutti i suoi compagni”.