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Esteri

Sulla tv russa simulano come il missile Sarmat in pochi minuti può distruggere Londra o Parigi

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La propaganda russa mostra i muscoli, con un occhio all’interno del Paese per affermare la sua potenza. E con un altro all’Europa, per lanciare un avvertimento: il nuovo missile Sarmat, testato nei giorni scorsi da Mosca e annunciato al mondo da Putin come ‘l’arma in piu’ per difendersi dalle minacce’, puo’ raggiungere in pochissimi minuti le principali capitali europee. Solo 106 secondi per arrivare a Berlino, una manciata in piu’ per raggiungere Londra (202) o Parigi (200). La narrativa, accompagnata da tanto di mappa che mostra le potenziali traiettorie e i tempi di volo del nuovo super missile intercontinentale, passa per i programmi della tv di stato, da Channel One a Rossija1, accompagnata dai commenti degli esperti. Il Sarmat e’ stato testato una decina di giorni fa: erano le 15.12 ora di Mosca del 20 aprile quando e’ stato premuto il pulsante di lancio da un silos nella regione di Arcangelo, sul Mar Bianco. A seguire dal Cremlino la scena, che ha rievocato i frame di alcuni film apocalittici sulla Terza guerra mondiale, c’era lo zar. Che appena gli hanno comunicano che il test era “perfettamente riuscito”, ha annunciato al mondo che Mosca ora ha un’arma in piu’, la piu’ efficace, per difendersi: “Quest’arma unica – ha affermato – proteggera’ la sicurezza della Russia da ogni minaccia esterna e fara’ pensare due volte coloro che cercano di minacciare il nostro Paese nella frenesia della rabbia e della retorica aggressiva”. Ma non solo, Putin ha anche tenuto a precisare che il super missile e’ realizzato interamente con componenti made in Russia. Un modo per dire che le sanzioni americane e occidentali non impediranno a Mosca di proseguire nei suoi programmi di sviluppo tecnologico. Il Pentagono e’ subito dopo sceso in campo, parlando di un’operazione di ‘routine’, ma il messaggio mediatico non e’ sfuggito a nessuno. E quella mappa con le traiettorie che puntano sulle capitali europee fa impressione.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Esteri

Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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