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Cronache

Bimbo bullizzato da maestre, indaga ufficio scolastico

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 Si prova a fare luce sul caso del bambino che sarebbe stato bullizzato da tre maestre, colleghe della madre, a Pavia. L’Ufficio scolastico della Lombardia ha disposto approfondimenti, si apprende dal ministero dell’Istruzione. A indagare e’ anche il provveditorato locale. La vicenda e’ stata raccontata dalla Provincia Pavese, che ha riferito anche dei messaggi scambiati in chat dalle maestre. “Pirla”, “sporco”, “bambino di m.” sarebbero alcuni degli appellativi usati su WhatsApp dalle docenti per parlarle di un alunno di 8 anni, figlio di una loro collega con cui esiste qualche dissapore che si trascina dal precedente anno scolastico. Una “ritorsione” secondo la donna, che ha allegato le chat e i messaggi vocali a un esposto presentato agli Uffici scolastici regionale e provinciale, alla dirigente dell’istituto, al Difensore civico di regione Lombardia (un garante dei diritti dei cittadini) e e persino alla diocesi di Pavia. Nei prossimi giorni la famiglia depositera’ l’esposto anche in questura. Il bambino sarebbe stato nel mirino delle maestre per quattro mesi, da novembre a febbraio, quando la madre ha scoperto per caso le chat sul computer della scuola. A colpire la madre e’ stato il tenore dei messaggi, particolarmente pesanti, riguardanti suo figlio. Il bambino era anche ritratto in una foto, condivisa su WhatsApp dalle maestre, che lo mostrava seduto al banco, dopo aver ricevuto un castigo, con lo sguardo basso e le braccia incrociate. All’alunno sarebbero state inflitte punizioni e in un’occasione sarebbe stato costretto a restare fuori della classe. Quella che arriva da Pavia e’ solo l’ultima denuncia di maltrattamenti registrata in ambito scolastico. In settimana una docente di Roma e’ stata sospesa dal servizio per sei mesi per aver maltrattato un bambino disabile. Mercoledi’ scorso, a Caltanissetta, un gup ha inflitto 4 anni di reclusione a una maestra con l’accusa di maltrattamenti sugli alunni di una scuola dell’infanzia. La maestra si sarebbe resa responsabile di rimproveri arbitrari, lanci di oggetti, minacce, schiaffi, strattonamenti, spinte, pizzicotti, tirate di orecchio. In altri casi i bambini sarebbero stati costretti a mangiare da soli per punizione o a stare in piedi con le braccia conserte, dando le spalle alla classe. Per gli stessi fatti e’ imputata anche un’altra maestra, che ha scelto di essere processata con il rito ordinario.

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Cronache

A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Cronache

Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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