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I Sentieri del Bello

La Pasqua in un bicchiere

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Tradizione ed Evoluzione…  Buona Pasqua con un brindisi… CHEERS!!!  Le prime testimonianze storiche citano l’aperitivo intorno al V secolo a.c. Il termine aperitivo deriva dal latino aperitivus significando “che apre”. Ippocrate somministrava ai suoi pazienti che mostravano segni di “inappetenza” (mancanza di appetito) del vino aromatizzato, questa bevanda infatti beneficiava e aiutava la stimolazione di appetito. Il vino aromatizzato di Ippocrate aveva un sapore tendente all’amaro e aromatico, molti secoli dopo degli erboristi capirono che a stimolare il senso di fame, non sono i sapori dolci e amabili ma proprio quelli amari. Un segreto che ci porta a considerare sotto tutt’altra aspetto molti cocktail di oggi, bevande amare aumentano e stimolano la fame a dismisura! Sul finire del 700 Antonio Benedetto Carpano creò il primo liquore da aperitivo, il “Vermouth.” Di che cosa si trattava? Un vino aromatizzato con aggiunta di china, il Vermouth era il bicchierino da bere prima di sedersi a tavola. Una moda che prese inizio a Torino, sopratutto grazie a Vittorio Emanuele II che la rese bevanda di corta. Nel corso del XIX secolo la produzione di liquori da aperitivo cresceva a Milano Ramazzotti creò il primo liquore da aperitivo non a base di vino: l’amaro Ramazzotti creato con la combinazione di 33 erbe. In Piemonte i produttori di vino come Martini e Rossi crearono il Martini bianco (un vermouth creato con il moscato e messo a macerare con erbe aromatiche.) A Novara Gaspare Campari creò il Campari anche esso un liquore a base di erbe aromatiche, che veniva chiamato Bitter, per via del gusto particolarmente amaro che in tedesco appunto la parola bitter significa amaro. 

Con l’andare avanti negli anni questi liquori iniziarono ad essere protagonisti nei bar, dove ben presto iniziò l’usanza di bere qualcosa prima di andare a cena, il tutto accompagnato con qualche stuzzichino come olive e salatini. Da qui Happy Hour, usanza ereditata dall’Inghilterra che trovò una genialata commerciale, cioè quella di aumentare la clientela nella fascia oraria dalle 18 alle 19:30 con bevande a prezzi vantaggiosi accompagnati da stuzzichini da mettere sotto i denti. Nelle grandi città questo appuntamento ha riscontrato un grande successo e pian piano i migliori bar sostituivano i stuzzichini con buffet ricchi di pietanze calde e fredde. È in questo modo che è nata l’APERICENA. 

 “NON PREOCCUPARTI ECCESSIVAMANTE, SE IL POPOLO E’ TRAVAGLIATO PER QUALCHE RAGIONE, GODITI LIETI I DONI DI QUEST’ORA E ACCANTONA I SEVERI IMPAGNI”. Questo è quello troviamo scritto sulla bottiglia di RATAFIA’ di DI MEO nota azienda avellinese che si occupa della produzione di vino e non solo. Il RATAFIA’ di Nonna Erminia è un pregiato liquore ricavato da un’antica ricetta di famiglia gelosamente custodita da tre generazioni. La sua realizzazione prevede l’infusione di 12 erbe aromatiche, unite a varietà di foglie di Ciliegio e Amarena, in alcool e vino Taurasi per un periodo che varia da 6 mesi a un anno; il prodotto finale, ben amalgamato, è destinato ad un ulteriore affinamento in botte di ciliegio per 2 anni. 

Ed è proprio qui che i bartender di oggi si divertono a creare ricette che combinano tradizioni, riti abituali con la miscelazioni  moderna. 

Gli italiani negli ultimi 20 anni sono abituati a consumare drink nell’ora di aperitivo, tra i più famosi e bevuti troviamo il Negroni (che da poco ha festeggiato i suoi cento anni); il più di tendenza è sicuramente lo Spritz, drink a base di liquore aromatizzato, prosecco e soda. Ma avvicinando alle origini dell’aperitivo, non possiamo che citare il drink d’aperitivo per eccellenza il MILANO-TORINO “Mito” composto da vermouth torinese e bitter di Milano. 

  • Ricetta Classica Preparazione: 
  • direttamente nel bicchiere 
  • Ghiaccio: cubetti 
  • Decorazione: fettina d’arancia e buccia di limone 
  • Ingredienti:45 ml di vermouth di Torino con 45 ml di bitter di Milano 

Sicuramente per noi italiani i momenti di più convivialità sono tutte le festività durante le quali ci raduniamo con amici e parenti e, sopratutto da noi al Sud, ci lasciamo  accompagnare da mangiate lunghe e generose.

Proprio  in prossimità delle feste Pasquali, noi meridionali siamo soliti immergerci in pranzi tradizionali accompagnati da scampagnate nei parchi, nei boschi o in riva al mare. 

Pensando alle pietanze legate alla tradizione subito mi vien in mente il Casatiello napoletano e la Pastiera. Dovendoci pur bere qualcosa su, mi domando perchè non creare un drink facile da preparare anche a casa accogliendo così i nostri ospiti. 

In occasione ho pensato di combinare l’aromaticità del bitter di Milano con la complessità del RATAFIA’ , modificando la semplicità del MITO, dedicando così questo cocktail da aperitivo alla signora Erminia una delle sorelle proprietaria dell’antica azienda DI MEO rilevata dai genitori. 

E dunque: DONNA ERMINIA 

  • Preparazione: direttamente nel bicchiere 
  • Ghiaccio: cubetti 
  • Decorazione: fettina di arancia 
  • Ingredienti: 60 ml bitter di Milano”Campari” con 20 ml di RATAFIA’ “Di Meo” 

Buona Pasqua con un brindisi…CHEERS! 

Leandro Ruggiero 

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Brand Ischia e sana comunicazione, le sfide del sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono per l’isola

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Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.

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Programmazione turistica e rilancio dell’isola: le idee del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale

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“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi. 

Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.

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Le sfide che aspettano Ischia: l’analisi del commercialista Antonio Tuccillo

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L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.

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