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Ambiente

Pellegrino: le bellezze del Cilento protagoniste del calendario del Napoli

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L’ambiente, la sua salvaguardia, sono l’argomento cui è dedicato il calendario del Napoli 2022, e che cosa c’è di più giusto e più bello del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni per mostrare una natura protetta, per nulla contaminata?

Nel calendario ufficiale 2022 del Calcio Napoli su 14 foto ben sette sono del Territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: Palinuro, Monte Cervati, Marina di Camerota, Paestum, Monti Alburni, Capelli di Venere (Casaletto Spartano) e Vallo di Diano. Così il Presidente del Parco, Tommaso Pellegrino, scrive al Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis e lo ringrazia, ben consapevole die  quanto la popolarità del calcio sia importante per parlare dell’ambiente della sua tutela.

“In qualità di Presidente del più grande Parco Nazionale d’Italia non posso che essere entusiasta e grato per la sensibilità dimostrata”, scrive Tommaso Pellegrino, nella lettera di ringraziamento indirizzata al Presidente della Società Sportiva Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis. “L’aver voluto proporre gli atleti della Sua squadra come dei moderni paladini dell’ambiente, continua Pellegrino, con particolare riguardo ai luoghi incontaminati e a volte anche poco conosciuti che abbiamo la fortuna di avere nella nostra Regione, rappresenta certamente un nobile messaggio indirizzato soprattutto alle nuove generazioni che non potranno non recepirlo grazie al carisma dei calciatori coinvolti nella realizzazione del calendario”.

Tommaso Pellegrino e Aurelio De Laurentiis

“Desidero complimentarmi per la scelta di dedicare il Calendario Ufficiale 2022 della Sua società SSC Napoli alla tutela dell’ambiente con particolare riguardo ai luoghi incontaminati e preziosi della nostra Regione. Pertanto, ha concluso Pellegrino, colgo l’occasione per invitare Lei e la Squadra nel nostro Territorio così da poter apprezzare l’immenso tesoro di Natura e di Bellezza che offre il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni “.

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Ambiente

Capodichino, sequestrati coralli portati illegalmente dalla Turchia

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Nell’ambito delle attività di contrasto ai traffici illeciti, i finanzieri della Compagnia di Capodichino, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – 1 SOT Napoli Capodichino, hanno intercettato un cittadino italiano proveniente da Istanbul che trasportava illegalmente 20 esemplari di corallo. Il materiale era privo della documentazione richiesta dalla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione (CITES).

Durante i controlli, i coralli rinvenuti nel bagaglio del passeggero sono risultati appartenenti all’Ordine “Scleractinia Bourne”, classificazione nell’Appendice II della Convenzione CITES e nell’Allegato B del Regolamento CE 338/97. La mancanza di autorizzazioni valide per l’importazione ha portato al sequestro degli esemplari.

L’uomo è stato sanzionato con una multa che può variare da 3.000 a 15.000 euro, secondo quanto previsto dall’art. 2, comma 3, della Legge n. 150 del 07/02/1992. Il sequestro dei coralli è avvenuto in linea con le normative vigenti per la protezione delle specie a rischio di estinzione.

Le attività di controllo messe in atto dagli enti coinvolti mirano a garantire il rispetto delle regole internazionali per la tutela della fauna e della flora selvatiche, continuando a monitorare e reprimere i traffici illegali che minacciano gli ecosistemi.

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Ambiente

Il pesce cappone: una creatura unica che cammina e assapora il cibo con le gambe

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Il pesce cappone ha da sempre catturato l’attenzione degli scienziati per le sue caratteristiche peculiari. Con il corpo di un pesce, le ali simili a quelle di un uccello e le gambe di un granchio, rappresenta una vera e propria anomalia nel mondo animale. “Gambe su un pesce… questa è una delle cose più strane che abbia mai visto”, ha dichiarato David Kingsley, biologo dello sviluppo presso la Stanford University, paragonando i pesci cappone ai “centauri acquatici”.

Recenti studi, pubblicati sulla rivista Current Biology da Kingsley e altri ricercatori, hanno svelato che queste gambe non servono solo a camminare, ma hanno anche la funzione di assaporare il cibo.

Le gambe del pesce cappone: un mistero genetico

Il team di ricerca di Kingsley si è concentrato su come e perché queste appendici, simili a gambe, si siano sviluppate. Amy Louise Herbert, ricercatrice del laboratorio, ha osservato gli embrioni del pesce cappone per studiare la formazione delle gambe. Le pinne si sono trasformate in arti che permettono al pesce di camminare sul fondale marino.

Analizzando il genoma del pesce cappone, gli scienziati hanno scoperto che un gene chiamato tbx3a gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di queste gambe. Utilizzando la tecnologia CRISPR per modificare tbx3a, il team ha notato che alcuni pesci nascevano con protuberanze più piccole, simili a pinne, mentre altri sviluppavano più paia di gambe.

Gambe sensoriali: il pesce cappone “assaggia” il cibo

Oltre alla funzione locomotoria, i ricercatori hanno scoperto che le gambe del pesce cappone sono anche strumenti sensoriali. Nascondendo molluschi sotto la sabbia, gli scienziati hanno testato l’abilità del pesce nel rilevare il cibo. Sorprendentemente, le sue gambe a forma di pala sono coperte da piccole protuberanze simili alle papille gustative della lingua umana, permettendo al pesce di “assaporare” la preda prima ancora di scavare per trovarla.

Nicholas Bellono, biologo molecolare di Harvard e autore dello studio, ha paragonato questa capacità a quella dei polpi, che usano i loro tentacoli per gustare il cibo. Tuttavia, Bellono ha sottolineato che i recettori sensoriali e il modo in cui sono collegati al sistema nervoso nel pesce cappone sono completamente diversi.

Un’evoluzione affascinante

Queste nuove scoperte non solo arricchiscono la comprensione dell’evoluzione del pesce cappone, ma aprono anche nuove prospettive sull’adattamento delle specie marine. Le gambe di questo pesce non sono solo un’anomalia fisica, ma rappresentano un affascinante esempio di come la natura possa sviluppare soluzioni ingegnose per sopravvivere e prosperare in ambienti diversi.

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Ambiente

Newcleo raccoglie 135 milioni, trasferisce la sede a Parigi

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Newcleo, la società del nucleare pulito che ha appena finalizzato il trasferimento della sua sede da Londra a Parigi, ha raccolto 135 milioni di euro da nuovi investitori, inclusi Inarcassa, Walter Tosto e la francese Ingerop. Con l’operazione il totale raccolto dalla start up da investitori istituzionali e individuali raggiunge i 535 milioni mentre il numero dei soci sale a 700. “Il trasferimento della nostra sede a Parigi rappresenta una pietra miliare strategica nell’accelerare la nostra missione volta a fornire la prossima generazione di energia nucleare sostenibile – afferma il fondatore e amministratore delegato di Newcleo Stefano Buono (foto in evidenza di Imagoeconomica) -. Ora siamo in una posizione migliore per approfondire la nostra partnership europea e attingere alle risorse di finanziamento da parte di investitori istituzionali e industriali”.

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