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Cronache

Traffico di droga nella Capitale, arrestata la sorella di Ornella Muti: nei guai anche politici e professionisti

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Non un settore di nicchia, ma “esteso ed alimentato da pressanti richieste dei consumatori” che acquistavano le sostanze anche nel dark web. Nelle parole del gip di Roma sono descritti i contorni del mercato delle nuove droghe, compressa quella dello stupro, che sta velocemente prendendo piede in Italia. Oggi i carabinieri del Nas hanno arrestato 39 persone e tra loro anche Claudia Rivelli, sorella dell’attrice Ornella Muti, raggiunta da un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari. La donna, che ha un passato da modella ed attrice nei fotoromanzi, era stata gia’ arrestata il 15 settembre scorso quando nella sua abitazione romana, nella zona della Camilluccia, erano stati trovati dagli agenti della Polaria tre flaconi con un litro di sostanza Ghb (la droga dello stupro, appunto). Nel corso del processo per direttissima (dopo il quale e’ stata rimessa in liberta’) si era difesa affermando di avere inviato la sostanza al figlio che vive a Londra “perche’ lui la usa per pulire l’auto” mentre lei la utilizza per “per lucidare l’argenteria”. Nel capo di imputazione si afferma che l’indagata, accusata di importazione e cessione di sostanze stupefacenti, ha fatto arrivare “illecitamente dall’Olanda, con cadenze trimestrali, vari flaconi di Ghb provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione ‘shampoo’ in modo da trarre in inganno la dogana”. Nell’ordinanza sono citate anche alcune comunicazioni intercorse via chat tra l’attrice e il figlio. “Pacco arrivato e nascosto”, “fammi sapere notizie mano a mano, se no mi agito troppo fino a giovedi’”, i messaggi inviati. “Il tenore delle chat WhatsApp e la circostanza che l’indagata camuffasse il reale contenuto delle spedizioni – scrive il gip della Capitale – appaiono elementi oggettivamente indicativi della piena consapevolezza e della volonta’ di quest’ultima di realizzare condotte penalmente rilevanti, ponendosi quale schermo per agevolare il figlio nell’importazione di sostanza nel Regno Unito dove e’ considerata illegale al pari dell’Italia, in tal modo riuscendo ad aggirare i controlli doganali”. I Nas hanno individuato e registrato 16 nuove sostanze mai giunte prima in Italia. In totale 290 le spedizioni tracciate dagli inquirenti per un volume di affare stimabile in quasi 5 milioni di euro. “Quello che a prima vista apparirebbe come un traffico ‘di nicchia’ – scrive il gip Roberto Saulino nelle oltre 300 pagine di ordinanza -, devoluto solo ad alcuni ‘amanti’ del settore, si e’ rivelato essere molto piu’ esteso ed alimentato da pressanti richieste dei consumatori”. Le indagini hanno “svelato il modus operandi adottato per l’importazione dall’estero (Olanda, Canada, Polonia, Francia, Croazia e Cina) delle pericolose droghe. Piu’ specificatamente, una modalita’ prevede l’ordinazione online, il pagamento e la ricezione di spedizioni direttamente dai fornitori esteri”, aggiunge il giudice. Un mercato frequentato da criminali abituali, ma anche da insospettabili professionisti del settore privato o della pubblica amministrazione. Tra i soggetti raggiunti da misura cautelare anche un avvocato, un medico odontoiatra, un funzionario di un ente locale e un insegnante di scuola media che, addirittura, faceva giungere proprio a scuola la droga sintetica. Nelle chat citate dal gip anche un riferimento ad un “politico”, non identificato dagli inquirenti. “Tra i vari episodi di vendita emerge in particolare quello riguardante un personaggio dai sodali definito ‘il politico’ verosimilmente senatore della Repubblica”, afferma il gip. In un’altra intercettazione uno dei pusher afferma: “Io amore sto andando dal politico quello li’ che abita davanti alla Corte di Cassazione… mi e’ uscita ‘sta cosa qui al volo”. (A

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Madre uccide figlia di 10 mesi, era nella vasca da bagno

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Lo ripete ai carabinieri come un mantra: “Stiamo insieme da 18 anni, Perla era il nostro sogno. L’abbiamo voluta tantissimo”. Quasi a non credere a quello che è successo. Antonio Parrinello, 36 anni, è il papà della bimba di dieci mesi trovata senza vita, nel primo pomeriggio di oggi, a Nole, nel Torinese. Affogata, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, nella vasca da bagno dell’abitazione dei genitori, una villetta indipendente in via Grazioli, a due passi dal centro del paese. La piccola sarebbe morta per mano della mamma, Carola 34 anni, alle prese da qualche tempo con una grave depressione post partum. La donna ha anche tentato il suicidio: ora è ricoverata e piantonata all’ospedale Molinette di Torino, non in pericolo di vita. Si è colpita con un coltello al torace e al collo ma le ferite non hanno leso organi vitali.

E’ stata sottoposta a intervento chirurgico ed è in prognosi riservata. A dare l’allarme è stato proprio il compagno, rientrando a casa durante la pausa pranzo. Ha trovato l’abitazione stranamente sbarrata, compresa la chiave inserita nella porta d’ingresso dall’interno. Tanto che, per entrare, è stato costretto a passare da una finestra. Una volta all’interno dell’abitazione si è trovato di fronte alla bimba ormai esanime nella vasca da bagno e, poco distante, la mamma ferita al petto. Ha chiamato il 112 e ha tentato di rianimare la bimba: tutto inutile. Nel frattempo hanno raggiunto via Grazioli le ambulanze e i carabinieri della compagnia di Venaria. La mamma della piccola è stata stabilizzata e trasportata con l’elicottero in ospedale.

Il papà in caserma per essere ascoltato dagli investigatori. Poi sono iniziati i rilievi di rito che dovranno fare piena luce sull’accaduto. A quanto pare la donna era in cura già da qualche mese per la depressione. Proprio oggi pomeriggio era attesa dallo psicologo per una visita. Evidentemente la situazione si è aggravata negli ultimi giorni: circostanza, questa, avvalorata da alcuni biglietti che i militari dell’Arma avrebbero ritrovato all’interno dell’abitazione.

Messaggi, scritti proprio dalla mamma della piccola Perla, in grado probabilmente di rendere più chiaro il male che ha portato al drammatico gesto. Sul contenuto dei biglietti, per ora, massimo riserbo da parte degli inquirenti. Di certo la famiglia non aveva sottovalutato il problema: per questo motivo la donna era seguita da uno specialista che, nelle prossime ore, sarà probabilmente sentito dagli investigatori.

Anche per capire se, in un quadro già delicato come quello della depressione post parto, possano essersi sommati altri problemi nella gestione della piccola. Poche ore dopo il ritrovamento del corpo, il magistrato della procura di Ivrea, Elena Parato, ha effettuato un lungo sopralluogo della villetta. Sono ancora numerose le questioni sulle quali fare chiarezza. Per questo, nelle prossime ore, proseguiranno alcuni accertamenti tecnici, a partire da quelli sui telefoni cellulari dei genitori della bambina. Lo psichiatra Giancarlo Cerveri, membro del Consiglio della Società Italiana di Psichiatria, ricorda come il periodo post gravidanza sia “una fase di grandissima fragilità. Bisogna fare attenzione ai segnali d’allarme.

Tantissimi studi hanno evidenziato come fisiologicamente c’è una deflessione del tono dell’umore transitorio che in molti casi recede spontaneamente ma alcune donne, purtroppo, vanno incontro a una condizione depressiva molto grave, persistente, e che in alcuni casi può trasformarsi in quella che viene chiamata psicosi post partum in cui la condizione psichica della madre diventa ancora più grave”.

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Blitz di Extinction Rebellion in piazza del Viminale: 106 identificati, 33 fogli di via

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Sono state identificate tutte le 106 persone che hanno partecipato stamattina al blitz di Extinction Rebellion in piazza del Viminale s Roma. Tra le città di provenienza Torino, venezia, Verona, Pavia, Brescia, Milano, Treviso e Modena. Secondo quanto si apprende, per 68 è scattato l’accompagnamento negli uffici di polizia dove sono state portate a termine le operazioni di identificazione. Nei confronti 33 di loro è stata disposta la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio da 3 mesi a 6 anni, la cui durata è stata proporzionata ai precedenti di polizia di cui cui ciascuno di loro è gravato. Al termine delle operazioni, tutti hanno lasciato gli uffici di polizia. .

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Tentano di spacciare euro falsi, Carabinieri denunciano quattro ragazzi

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Hanno provato a spendere banconote false, un po’ come nel film “La banda degli onesti”, ma rispetto agli attempati interpreti della pellicola del 1956 Totò, Peppino De Filippo e Giacomo Furia, erano molto più giovani e alla fine sono stati anche scoperti e denunciati. È accaduto a San Felice a Cancello, nel Casertano, dove quattro ragazzi, tre minori di 16 e 17 anni e un 24enne sono stati bloccati mentre provavano a spendere banconote da 50 euro che erano vistosamente false. Più negozianti, che si erano rifiutati di accettare le banconote contraffatte, hanno chiamato i carabinieri, che si sono messi sulle tracce dei truffatori; questi ultimi, di fronte ai sospetti e ai rifiuti degli esercenti, non hanno desistito, passando da un negozio all’altro, fin quando non sono stati fermati a bordo della loro Panda in piazza Castra Marcelli. I carabinieri hanno perquisito i quattro, trovando e sequestrando loro sei banconote false da 50 euro e un’ulteriore somma di 720 euro formata da banconote di vario taglio ma non contraffatte, guadagnate probabilmente mediante lo spaccio di altri euro falsificati. I quattro ragazzi sono stati denunciati per il reato di spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate.

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