Collegati con noi

Cronache

Addio a Ciro Paone, si è spento nella notte un sarto visionario: ha fondato l’impero della Kiton e portato il made in Naples ovunque nel mondo

Pubblicato

del

È morto all’età di 88 anni Ciro Paone. Lo storico fondatore di Kiton, la sartoria napoletana con  siti produttivi in Italia, quasi mille dipendenti,  boutique monomarca in ogni angolo del mondo, si è spento nella notte. Paone ha dato vita al brand maschile più esclusivo in assoluto dell’alta moda italiana. Da anni produce gli abiti più costosi per gli uomini più ricchi del pianeta. Ciro Paone nasce come sarto, poi con la fatica, con l’abnegazione e con un senso del gusto, della moda e della bellezza tipica di un napoletano doc ha costruito un impero globale dell’alta moda.

Il marchio che ha creato Ciro Paone è quello della “Kiton”, un nome che deriva da “chitone”, la tunica cerimoniale che gli antichi Greci indossavano per pregare gli Dei dell’Olimpo. L’azienda è stata fondata nel 1968 ad Arzano, siamo nell’area metropolitana di Napoli. Da qui Ciro Paone è partito per sbarcare in tutti i mercati del mondo. Kiton  è specializzata nella produzione di abiti completi da uomo e cravatte di alta moda. Da una piccola bottega a showroom aperti a New York, Londra,  Giappone,  Russia, Messico, Siria, Azerbaigian, Israele e altre aperture programmate ad ogni angolo del mondo. Ovunque è richiesto il Made in Italy d’altissima gamma nel campo dell’abbigliamento,  dell’abbigliamento sportivo, delle  calzature, profumi ed accessori c’è Kiton, un’azienda solida, gestita con grandi capacità manageriali ma comunque in  mano alla famiglia Paone che in questi anni ne ha determinato le sorti. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi premiò la sagacia e la grande dedizione al lavoro di Ciro Paone con l’onorificenza di Cavaliere del lavoro. Perchè Kiton rappresenta l’Italia nel mondo. I suoi processi lavorativi artigianali sono un vanto per l’Italia. La Kiton di Ciro Paone controlla interamente la propria filiera produttiva, articolata in cinque stabilimenti di proprietà: ad Arzano si produce il capospalla, le camicie, le cravatte, le calzature e la piccola pelletteria; a Collecchio si produce la giubbotteria, a Fidenza la maglieria, a Marcianise si realizzano i jeans, mentre a Biella – presso il proprio lanificio – si lavorano e si creano i tessuti. Tessuti speciali che solo alla Kiton sanno lavorare rigorosamente a mano. Per tale ragione la compagnia produce soltanto 18.000 abiti ogni anno. Ogni abito è realizzato da una sarto. La morte di Ciro Paone non è la morte di Kiton. Il cavaliere Paone da tempo aveva già passato la mano ad un management familiare che rappresenta nella maniera migliore quella che è la next generation di Kiton. E a giudicare dai metodi gestionali di questi anni si può ben dire che Kiton è in eccellenti mani.

Advertisement

Cronache

Terremoto in Irpinia: 44 anni dopo, il ricordo di una tragedia che unì l’Italia

Pubblicato

del

Il 23 novembre 1980 è una data incisa nella memoria dell’Italia. Alle ore 19:35, una scossa di terremoto di magnitudo 6,8, seguita da un’altra di magnitudo 5, devastò le province di Avellino, Salerno e Potenza, colpendo anche altre zone della Campania e della Basilicata. Una tragedia che causò migliaia di vittime e distrusse interi paesi, lasciando ferite profonde nel cuore delle comunità.

A 44 anni di distanza, i Vigili del Fuoco di Avellino, insieme alle istituzioni e ai cittadini, vogliono rendere omaggio alle vittime e ai feriti di quella catastrofe, ricordando anche il sacrificio di chi, con coraggio e abnegazione, si mobilitò per portare soccorso.

Il ricordo dei soccorritori
I Vigili del Fuoco furono tra i protagonisti della risposta all’emergenza. Nonostante le difficoltà rappresentate da un territorio montagnoso, dalle condizioni meteorologiche avverse e dalle vie di comunicazione interrotte, operarono senza sosta per mesi. Ragazzi che, con il loro spirito di adattamento, riuscirono a superare ogni ostacolo, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione della popolazione colpita.

«Vogliamo ricordare l’immane lavoro dei nostri colleghi Vigili del Fuoco, che affrontarono sacrifici personali senza precedenti per fronteggiare una situazione straordinaria», sottolineano oggi i rappresentanti del corpo.

Un messaggio dal Ministro Piantedosi
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha partecipato alle commemorazioni a Sant’Angelo dei Lombardi, uno dei comuni più colpiti dal sisma, ricordando con commozione il sacrificio delle vittime e il moto di solidarietà che ne seguì.

«Quella tragedia rappresentò uno spartiacque per il nostro Paese, evidenziando la necessità di un Sistema nazionale di protezione civile. Oggi, la Protezione Civile italiana è un modello d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale», ha dichiarato Piantedosi.

L’impatto storico e umano
La scossa devastò un’area di 17.000 chilometri quadrati, rendendo i soccorsi estremamente complessi. Cinque giorni dopo il sisma, tutti i corpi erano stati estratti dalle macerie, ma il lavoro di ricostruzione e assistenza durò per mesi. Allora, il presidente Sandro Pertini denunciò i gravi ritardi nei soccorsi, sollevando l’urgenza di migliorare le risposte alle emergenze.

Quella tragedia fu il punto di partenza per la nascita, nel 1982, del Dipartimento della Protezione Civile, che oggi coordina le emergenze sul territorio nazionale con rapidità ed efficacia.

Un tributo all’Italia solidale
L’anniversario del terremoto in Irpinia è un’occasione per ricordare non solo il dolore, ma anche la straordinaria solidarietà che unì il Paese. Da ogni angolo d’Italia arrivarono soccorritori e aiuti per sostenere le popolazioni colpite.

I Vigili del Fuoco di Avellino celebrano oggi il coraggio e la dedizione di chi si sacrificò per portare speranza e sollievo in un momento di disperazione, riaffermando il valore della memoria collettiva e dell’impegno civile.

Continua a leggere

Cronache

Terremoto sul Vesuvio: lieve scossa avvertita nella zona di Ottaviano

Pubblicato

del

Questa mattina, alle ore 8:35, è stata registrata una lieve scossa di terremoto di magnitudo 2,2 della scala Richter sul Vesuvio, precisamente sul versante di Ottaviano. La scossa, localizzata a una profondità di appena 20 metri, è stata percepita dalla popolazione locale, sebbene senza provocare danni.

Un evento di natura superficiale

La particolarità di questo evento sismico è la sua natura superficiale: essendo avvenuto a una profondità molto ridotta, il movimento del suolo è stato avvertito con maggiore intensità nelle aree circostanti l’epicentro, pur trattandosi di una magnitudo contenuta.

La rete di monitoraggio sul Vesuvio

Il Vesuvio, uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo, è costantemente sotto osservazione dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli eventi sismici di bassa intensità e profondità, come quello di questa mattina, rientrano nelle normali attività vulcaniche e tettoniche dell’area.

Cosa significa per la popolazione

Gli esperti sottolineano che una scossa di questa entità non rappresenta un motivo di preoccupazione. Tali fenomeni sono parte della normale attività geodinamica dell’area vesuviana e non indicano necessariamente cambiamenti significativi nel comportamento del vulcano.

Consigli per la cittadinanza

È sempre utile che la popolazione residente in aree vulcaniche adotti semplici pratiche di prevenzione e segua le comunicazioni ufficiali delle autorità locali e degli enti scientifici.

L’evento odierno, pur avvertito dalla cittadinanza, rientra nella casistica di scosse leggere che non destano particolari allarmi, ma che ricordano l’importanza di vivere consapevolmente in una zona caratterizzata da fenomeni naturali unici.

Continua a leggere

Cronache

Avellino, una donna e i suoi figli tratti in salvo da Polizia e Vigili del fuoco

Pubblicato

del

Ad Avellino l’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato hanno portato al salvataggio di una donna e dei suoi figli da una situazione critica.

Il delicato intervento si è svolto ad Avellino, in via Circumvallazione, dove i Vigili del Fuoco sono intervenuti su richiesta della Polizia di Stato per affrontare una grave situazione di emergenza familiare. Un uomo, armato di coltello, minacciava la sua compagna, una donna di origini senegalesi, e i loro tre figli: due bambine e un maschietto.

La donna, temendo per la propria vita e quella dei suoi figli, si era rifugiata in una stanza chiusa a chiave. In cerca di aiuto, aveva portato i bambini sul balcone, attirando così l’attenzione delle forze dell’ordine e dei soccorritori. La tempestività dei Vigili del Fuoco, intervenuti con un’autoscala, ha permesso di mettere subito in salvo le due bambine, che sono state portate in un luogo sicuro.

Mentre l’operazione di soccorso continuava per raggiungere la madre e il figlio, l’uomo è riuscito a sfondare la porta della stanza, aumentando ulteriormente il rischio per i presenti. È stato in quel momento che gli agenti della Polizia di Stato, già sul posto, sono intervenuti con prontezza, riuscendo a bloccare e neutralizzare l’aggressore prima che potesse ferire qualcuno.

Completata la messa in sicurezza dell’uomo, i Vigili del Fuoco hanno riportato le bambine al fianco della madre, concludendo con successo l’intervento. Nessuno tra i coinvolti ha riportato ferite, e la donna e i suoi figli sono stati affidati alle cure dei servizi sociali per il supporto necessario.

 

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto