Collegati con noi

Cronache

Furto negli scavi di Pompei, rubato un chiusino dentro la “Domus di Sirico”

Pubblicato

del

Tornano i furti negli scavi di Pompei dove il personale del Parco Archeologico ha constatato che ignoti, tra il 30 settembre e il 4 ottobre, hanno rubato un chiusino in marmo di forma circolare e del diametro di 20 centimetri che si trovava all’interno della Domus di Sirico nella Regio VII (insula 1, civico 25, ambiente 24). Vedius Siricus era probabilmente un commerciante e politico della Pompei romana degli anni vicini all’eruzione del 79 dopo Cristo e riceveva nella sua lussuosa casa i suoi sostenitori accogliendoli con la beneaugurante iscrizione ”Salve lucru” (Benvenuto guadagno!) che si poteva leggere sul pavimento dell’ingresso. Da questa domus, attualmente in restauro, e’ sparita la copertura di un ”chiusino” di marmo bianco. I carabinieri hanno avviato le indagini appena la direzione del Parco ha denunciato il furto sul quale sono in corso verifiche mediante l’impianto di videosorveglianza interno, per ricostruire l’accaduto. L’episodio risale al 4 ottobre scorso. La casa di Sirico e’ aperta al pubblico anche se sono in corso interventi di manutenzione ordinaria. Il rivestimento marmoreo della bocca di cisterna era stato sottoposto a un intervento di messa in sicurezza con la messa in opera di staffe metalliche per garantire un appoggio migliore al chiusino stesso. Si tratta di una dimora molto grande perche’ frutto dell’aggregazione, avvenuta nel I secolo a.C., di due case, l’una con ingresso da via Stabiana, l’altra da vicolo del Lupanare.

All’epoca dell’eruzione, in tutta la proprieta’ si stava procedendo ad un radicale rinnovamento degli apparati decorativi secondo i dettami dell’epoca. Tra le parti gia’ completate c’era l’esedra dove i convitati banchettavano su letti triclinari posti attorno ad un pregiato pavimento a lastre marmoree e circondati da raffinati affreschi con soggetti mitologici ispirati alla guerra di Troia, uno dei quali esposto al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’identificazione dell’ultimo proprietario della casa, Publius Vedius Siricus, si deve alla scoperta di un sigillo di bronzo recante tale nome. La casa e’ stata oggetto di imponenti lavori di consolidamento e di restauro, terminati nel 2016 e che hanno restituito al visitatore gli ambienti in tutta la loro grandiosita’. Ulteriori restauri hanno portato gli esperti a occuparsi proprio dell’area dell’impluvium nell’atrio della domus. L’impluvium e’ la vasca che raccoglie le acque piovane e di condensa notturna, acque convogliate in una cisterna sottostante, sulla quale c’era il chiusino rubato. Sono stati i custodi, nel giro di ricognizione periodica ad accorgersi dell’assenza del marmo circolare che ora tutti si chiedono a chi potesse interessare, essendo privo di fregi che lo caratterizzassero e, per giunta, molto difficile da rimuovere dal suo alloggio. Domande alle quali risponderanno gli inquirenti che si trovano di tanto in tanto a inseguire i ladri di oggetti di valore archeologico sottratti agli Scavi di Pompei. E chissa’ che come e’ accaduto anche altre volte non siano gli stessi ladri a restituire il piccolo reperto, convinti magari dalla superstizione e dalla paura che gli oggetti rubati alle vittime dell’eruzione possano portare sciagura a chi se n’e’ appropriato.

Advertisement

Cronache

Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

Pubblicato

del

“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

Continua a leggere

Cronache

Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

Pubblicato

del

Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

Continua a leggere

Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

Pubblicato

del

Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto