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Liberi 2 canadesi da tre anni agli arresti in Cina dopo il rilascio di Lady Huawei: la diplomazia degli ostaggi

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L’ex diplomatico Michael Kovrig e l’uomo d’affari Michael Spavor, i due canadesi arrestati rispettivamente a Pechino e a Dandong il 10 dicembre 2018, sono diventati il simbolo della ‘diplomazia degli ostaggi’, con cui Usa, Canada e altri Paesi occidentali hanno accusato la Cina per ottenere il rilascio di Lady Huawei. L’azione contro i ‘due Michael’ e’ stato motivato infatti come la ritorsione cinese all’arresto della direttrice finanziaria del colosso delle tlc Huawei, Meng Wanzhou, fermata il primo dicembre 2018 quando era in transito a Vancouver su richiesta degli Stati Uniti, con le accuse di violazione delle sanzioni americane contro l’Iran. Kovrig, ex diplomatico di Ottawa e poi analista, Spavor, imprenditore e titolare del Paektu Cultural Exchange e tra i pochi occidentali ad aver incontrato piu’ volte il leader nordcoreano Kim Jong-un, sono stati accusati prima di appropriazione di segreti di Stato a marzo del 2019 e poi formalmente mandati a processo per spionaggio a giugno 2020 per “furto di informazioni sensibili”. A marzo di quest’anno si sono tenute le udienze, rigorosamente a porte chiuse, senza la presenza di diplomatici canadesi che hanno lamentato nel tempo numerose violazioni alle procedure sull’assistenza consolare. Lo scorso agosto e’ maturata la sentenza di condanna a 11 anni di carcere a carico di Spavor, mentre quella contro Kovrig non e’ mai arrivata in porto: dopo oltre 1.000 giorni di detenzione e grazie all’accordo siglato ieri dal Dipartimento di Stato Usa e Meng per la caduta delle accuse e del procedimento di estradizione, i due Michael hanno lasciato oggi la Cina per il Canada. Hanno preso un aereo accompagnati dall’ambasciatore canadese a Pechino, Dominic Barton. Nelle scorse settimane, presentata come un’esclusiva, il Global Times, il tabloid nazionalista del Quotidiano del Popolo, ha riferito che i due Michael erano stati trovati colpevoli di aver collezionato foto e altro materiale definito “sensibile” per la sicurezza nazionale: Spavor, nello schema accusatorio, avrebbe raccolto e poi passato informazioni a Kovrig.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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