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Abusi edilizi, la Procura vuole radere al suolo Casal di Principe ma inizia con le case di poveri cristi: il sindaco Natale si dimette

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“Non mi sento di rappresentare uno Stato nel momento in cui si presenta con la sua faccia piú torva”. Sono queste le parole con cui ha protocollato le dimissioni il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale. Le dimissioni di Natale non sono arrivate così all’improvviso. Erano state annunciate gia’ qualche giorno fa.  Quella del sindaco è una protesta contro la decisione della procura di Santa Maria Capua Vetere di non concedere una proroga all’abbattimento di uno stabile abusivo situato in via Ancona, dove risiedono due famiglie indigenti con quattro bimbi. L’abbattimento e’ previsto nelle prossime ore. A Casal di Principe sono almeno 1400 le case dichiarate abusive con sentenza, 300 nel vicino comune di Casapesenna, 1600 a San Cipriano d’Aversa, e si tratta quasi tutte di case abitate da famiglie non abbienti.

Per 250 abitazioni c’e’ l’ordine esecutivo di demolizione. C’è uno studio su quello territorio, solo su quel pezzo del Casertano, secondo cui se lo Stato che per anni ha chiuso due occhi decidesse di eseguire le sentenze di demolizione, dovrebbe abbattere più di tremila case, creare oltre 10mila sfollati cui poi dover dare ricovero e spendere più di 300 milioni di euro per rimuovere anche le macerie e portarle a díscarica. Salvo poi rivalersi. I magistrati questo non lo sanno, non devono saperlo. Loro emettono sentenze. E le sentenze devono essere eseguite. La questione che pone il sindaco di Casal di Principe é nazionale. Non riguarda solo Casal di Principe ma l’Italia intera.

Degli abbattimenti sono i Comuni a doversene fare carico e spesso non hanno le risorse. “Si rischia una bomba sociale – dice Natale – con la Cassa Depositi e Prestiti abbiamo acceso mutui per 1,6 milioni di euro per undici abbattimenti, ogni demolizione costa tra 150mila e i 200mila euro. Se pensiamo che sono 250 le abitazioni a Casal di Principe per cui c’e’ un ordine esecutivo di abbattimento, arriveremmo alla cifra di 35 milioni di euro solo per il mio Comune. Non capisco perche’ la Procura non abbia voluto venirci incontro per soli cento giorni”. L’amministrazione aveva trovato come soluzione abitativa alloggi in immobili confiscati, e “i lavori sarebbero stati completati entro novembre” .

 

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Frattamaggiore: rientrati a casa i due sposi scomparsi pochi giorni dopo le nozze

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Maria Zaccaria e Pietro Montanino, la coppia di sposi scomparsa da Frattamaggiore (Napoli) il 29 ottobre 2024, sono rientrati a casa. La notizia è stata diffusa dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” sui propri canali social. La loro scomparsa, avvenuta pochi giorni dopo il matrimonio celebrato il 25 ottobre, aveva destato preoccupazione nella comunità locale.

Durante la loro assenza, i due figli della coppia, un neonato e un bambino più grande figlio della donna, erano stati affidati ai nonni. Le ricerche, che avevano coinvolto anche don Maurizio Patriciello, si sono concluse positivamente con il loro ritorno a casa in buone condizioni.

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Pompei: turista newyorkese si introduce di notte negli scavi per scattare foto, denunciato

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Nella notte tra il 2 e il 3 novembre 2024, il personale di vigilanza del Parco Archeologico di Pompei ha rilevato, attraverso i sistemi di videosorveglianza, la presenza di un individuo che si aggirava all’interno del sito dopo esservi entrato da via Villa dei Misteri. L’uomo, un turista newyorkese di 28 anni, incensurato, è stato sorpreso mentre scattava fotografie nelle varie aree degli scavi.

Allertati immediatamente, i Carabinieri della stazione di Pompei sono intervenuti sul posto, identificando e fermando l’intruso. L’uomo è stato denunciato per l’intrusione non autorizzata; al momento, non sono stati riscontrati danni al patrimonio archeologico.

Il direttore del Parco Archeologico ha espresso gratitudine verso il personale del Ministero della Cultura e l’Arma dei Carabinieri per l’intervento tempestivo ed efficace, sottolineando l’efficacia del sistema di sicurezza in atto.

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Schlein attacca Meloni sulla sanità, sgarro da Pd campano

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Elly Schlein in campagna elettorale in Umbria attacca la Meloni. Tema su cui batte forte quello della sanità: “la spesa sanitaria sul pil con lei al governo sta arrivando ai minimi storici da 15 anni” e parla di “vergogna” per il caso Gemmato, il sottosegretario alla Salute con una partecipazione in una società di sanità privata a lui stesso promossa. Ma nelle stesse ore il Pd in Campania, nonostante il no deciso della segretaria, spiana la strada al terzo mandato del governatore Vincenzo De Luca e apre una crepa nei dem.

La riunione di maggioranza approva la proposta per consentire di bypassare il vincolo delle due consiliature e successivamente la commissione Affari Sociali recepisce e approva il provvedimento che sarà portato all’esame della seduta del Consiglio regionale di martedì prossimo. Anche in Campania viene accolto il principio dell’ineleggibilità del governatore che abbia fatto due mandati, ma il computo scatta dall’approvazione della legge. Quindi, via libera a De Luca. Tra i consiglieri regionali del Pd prevale la fedeltà a Vincenzo De Luca, a conclusione di giorni tormentati ma con un finale ancora da scrivere, soprattutto in attesa delle decisioni che prenderà eventualmente il partito a livello nazionale contrario ai tre mandati.

Ma nel suo tour de force elettorale umbro, la segretaria glissa ed evita la polemica interna, concentrandosi piuttosto sulle critiche al governo: “Sono settimane che Giorgia Meloni dà i numeri sulla sanità. La destra non crede nella sanità pubblica”. Sotto accusa anche la candidata governatrice del centrodestra, Donatella Tesei: “il suo programma chiedeva di rafforzare il privato ed è l’unica promessa che è stata in grado di mantenere”.

Intanto in Campania, nel corso della riunione di maggioranza per tentare di evitare uno strappo lacerante è stata avanzata la proposta di tenere separate la questione del terzo mandato, per il quale comunque arriverà un sì, dalla indicazione del nome del candidato alla presidenza della Regione, da formalizzare in un secondo momento. Un compromesso irriso dalle opposizioni.

“De Luca ha scambiato la Regione per il cucinotto di casa propria. I balletti tra presidente e maggioranza sono una vergogna senza fine. Se la Schlein e il suo PD consentono questo scempio perderanno ogni residuo di credibilità. Tanto non li salverà nessuna legge truffa. Faranno la fine dei capponi di Renzo”, dichiara Antonio Iannone, senatore e commissario regionale Fdi in Campania, che chiosa: “siamo alle comiche finali”. Gli strascichi della riunione di maggioranza e le tensioni tra i dem hanno portato ad un rinvio continuo della commissione Affari Sociali convocata in un primo momento alle 16 e il cui inizio è stato fatto slittare fino alle 18,30. In serata arriva il via libera al provvedimento con il voto favorevole degli esponenti del centrosinistra. Contrari il Movimento 5 Stelle e il centrodestra.

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