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Politica

Giustizia, Conte convoca il M55 per chiedere compattezza al voto

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Il M5s di Giuseppe Conte e’ il “sorvegliato speciale” in vista delle prossime ore che dovrebbero dare il via libera alla riforma della Giustizia. L’accordo sul provvedimento che approda in Aula alla Camera dovrebbe essere ormai “blindato” ma nel governo l’attenzione rimane altissima soprattutto nei confronti di possibili strappi dentro il M5s. “Adesso tutti rispettino i patti”, invoca la Guardasigilli, Marta Cartabia, nel corso di un forum con la Repubblica. Il timore e’ che ci possa essere qualcuno o qualche partito che possa mettere nuovi paletti e aprire nuove questioni. Non e’ infatti passato inosservato il via libera all’emendamento dell’azzurro Pierantonio Zanettin in cui si chiedono “criteri piu’ stringenti” per la riapertura delle indagini: la previsione potrebbe rischiare di sollevare ulteriori dubbi tra i 5 Stelle che hanno anche dovuto rinunciare ad un’esplicito riferimento ad un allungamento dei tempi di prescrizione per i reati contro la Pa e che intanto, ad esempio, si uniscono a Leu per chiedere di dare piu’ tempo ai processi per le catastrofi ambientali. Fonti di governo ritengono “improbabile” che ci possano essere modifiche dell’ultimo minuto ma intanto Giuseppe Conte raduna i 5 Stelle. L’ex premier ha infatti indetto per domani pomeriggio una riunione con i deputati e senatori proprio per fare il punto sulla riforma Cartabia. L’assemblea, ci tengono a chiarire i 5 Stelle, era stata richiesta da tempo soprattutto per condividere con i gruppi le decisioni e le trattative che erano state portate avanti da un gruppo ristretto di esponenti. Nonostante arrivino appelli dagli ex “grillini” a non votare la riforma, i 5 Stelle assicurano di essere compatti, che i dubbiosi sarebbero pochissimi, ma siccome a metterci la faccia e’ Giuseppe Conte, l’ex premier chiedera’ alla sua pattuglia di sostenerlo. Per lui sono infatti giorni caldissimi. Lunedi’ e martedi’ il nuovo M5s di Conte con il suo nuovo Statuto sara’ sottoposto al voto della base: passera’ solo se avra’ raggiunto la maggioranza assoluta degli iscritti, altrimenti si dovra’ andare in seconda convocazione, il 5 e 6 agosto, dove il quorum sara’ la maggioranza dei votanti. Per Conte la sfida non sara’ tanto quella di ottenere una larga maggioranza, quanto quella di portare alle “urne” un numero consistente di iscritti. E questo sara’ il vero nodo della votazione. Perche’ molti degli iscritti al M5s rimasti “in sonno” sulla vecchia piattaforma Rousseau non avranno ricevuto l’invito a votare ma anche perche’ altri deliberatamente non voteranno. O voteranno No. Un meet-up di Catania lo ha scritto nero su bianco: “Noi voteremo NO al nuovo Statuto che pone un uomo solo al comando, in spregio ai valori fondanti del nostro Movimento”. E’ un granellino di sabbia nella prateria 5 Stelle ma e’ la spia di un sentimento che si va diffondendo nella base pentastellata e che nei prossimi giorni potrebbe concretizzarsi in azioni di aperto contrasto con la linea del futuro leader Giuseppe Conte. L’ex candidato sindaco M5s di Napoli, Matteo Brambilla, annuncia: “Io non votero’ proprio. Non legittimero’ questa votazione con il mio voto. E non aderiro’ neppure al nuovo Movimento 2050” . Anzi, lui si mettera’ alla testa di una lista alternativa al M5s, composta da ex “grillini”, che correra’ a Napoli. E mentre il M5s avvia la selezione dei candidati da inserire nelle liste M5s da “certificare”, iniziative analoghe a quella di Napoli spunteranno un po’ in tutta Italia, in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Puglia, passando per Bologna ed anche per Roma e il Lazio. Ci saranno tra le 50 e le 100 liste locali alternative al M5s, disposte, si spiega, ad interloquire con Alessandro Di Battista, Nicola Morra (“Io moderato e liberale non ci voglio morire”, dice quest’ultimo) e Barbara Lezzi e a fare “rete” tramite una piattaforma. Quella di Davide Casaleggio potrebbe essere a disposizione.

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Politica

Al via G7 agricoltura. Meloni, da export 70 miliardi

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L’agroalimentare è una “questione di popolo”. Per questo l’Expo DiviNazione 24 costruito intorno al G7 dell’Agricoltura a Siracusa, sulla suggestiva isola di Ortigia, è “un evento stupendo” e “l’iniziativa del ministro Lollobrigida è bella e intelligente” perchè ha trasformato un evento chiuso come il G7 in una manifestazione aperta ai cittadini. E se le cose quest’anno “andranno come noi crediamo le esportazioni di prodotti agroalimentari varranno fino a 70 miliardi di euro”.

La premier Giorgia Meloni arriva nella città siciliana, visita la Cattedrale, dove è in svolgimento un matrimonio, visita la cappella di Santa Lucia che contiene il simulacro della patrona, e riceve un libro per la figlia. Poi sul palco accanto al ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, davanti a un banchetto con prodotti made in Italy, loda l’iniziativa. Una vicinanza che ha il sapore di un endorsement pubblico dopo un periodo in cui si sono rincorse ipotesi di isolamento del ministro anche in seguito alla separazione da Arianna, sorella della premier.

Ipotesi che Lollobrigida, alla vigilia dell’Expo, aveva respinto al mittente in diverse interviste facendosi anche forza della presenza della premier e di 600 imprenditori che hanno creduto nell’iniziativa siracusana. Volti distesi e sorridenti e partecipazione da entrambi. Dopo il momento istituzionale, per la premier bagno di folla tra i 200 stand che animano l’Expo. Tanti i selfie, foto con le forze dell’ordine. Indossa poi un cappello della Guardia Costiera dinanzi a una motovedetta, e aiuta una signora a scattare un ricordo insieme insegnandole come fare. Un lungo percorso in cui c’è tempo per parlare anche dei 20 milioni stanziati per le “prime necessità” in seguito all’alluvione in Emilia Romagna. “Polemiche? Io lavoro”, risponde mentre stringe mani e sorride ai cittadini.

Tema, questo degli eventi estremi, che entra dirompente nei dibattiti di questa nove giorni di Ortigia. Serve cambiare strategia rispetto al passato, dice Lollobrigida ai cronisti, esprimendo solidarietà alle popolazioni colpite dall’alluvione. Da una parte la siccità in Sicilia e dall’altra ancora una alluvione in Emilia Romagna. “Situazioni drammatiche a relativamente pochi chilometri di distanza, che devono prevedere da parte nostra una responsabilità maggiore rispetto al passato per realizzare infrastrutture e strategie di intervento”, afferma Lollobrigida.

“Bisogna prendere atto che non si tratta di emergenze ma di eventi ciclici dovuti alle accelerazioni del cambio climatico e vanno previste opere che mettano in condizione di diminuirne gli effetti”. E agricoltori e pescatori sono i primi ambientalisti per loro terra e mare sono beni preziosi, Dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, l’invito ad “affrontare queste calamità in chiave strutturale, organica e strategica”. Agricoltura, dice, come polmone dell’economia. Il contesto europeo sta migliorando, sottolinea Lollobrigida “perchè abbiamo convinto, con l’Italia protagonista, a cambiare rotta in Europa”, sottolinea Lollobrigida. “La presidente Meloni il 21 marzo è riuscita che i leader europei tornassero a parlare di agricoltura insieme alla crisi mediorientale e all’aggressione della Russia all’Ucraina”. Chiusura della prima giornata sotto la regia del coreografo Giuliano Peparini con una marcia a ritmo di danza e musica.

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Politica

Valentino Valentini: guidare innovazione tecnologica per sostenibilità

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“La rivoluzione digitale sta rimodellando il nostro mondo a un ritmo senza precedenti. Il rapido progresso della tecnologia offre immense opportunità, ma porta con sé anche la responsabilità di garantire che queste innovazioni sostengano la sostenibilità ambientale e una crescita equa. Per realizzare un futuro in cui la tecnologia sia una forza positiva, dobbiamo concentrarci sull’integrazione di soluzioni digitali con pratiche sostenibili e sulla promozione di collaborazioni che colmino le lacune e guidino il progresso, garantendo che nessuno venga lasciato indietro”. Lo afferma Valentino Valentini, vice ministro delle Imprese e del Made in Italy, oggi a New York per intervenire al “Summit of the future” nell’ambito dell’Assemblea generale dell’Onu. In questa ottica, Valentini ha spiegato il senso dell’AI Hub, progetto della Presidenza italiana del G7 in collaborazione con il Programma di sviluppo dell’Onu, rivolto in particolare all’Africa, nell’ambito del Piano Mattei.

Un progetto che ha richiesto un notevole lavoro preparatorio: “Abbiamo lavorato – spiega – con l’Unione africana, avuto il sostegno dei nostri partner del G7, ci siamo consultati con oltre 100 stakeholder, abbiamo collaborato con più di 300 startup di intelligenza artificiale in tutta l’Africa e abbiamo avviato 80 partenariati incentrati sulla digitalizzazione della lingua locale. Questo sforzo collaborativo garantisce che il futuro dell’intelligenza artificiale sia plasmato da voci, prospettive e idee innovative diverse. Il nostro approccio è incentrato su quattro pilastri fondamentali: dati, potenza di calcolo, talento ed ecosistemi abilitanti. Ci impegniamo ad approfondire le partnership con il settore privato e l’industria per rafforzare queste basi e ampliare le soluzioni di intelligenza artificiale che affrontano le sfide globali più urgenti. Che si tratti di trasformare l’energia, rivoluzionare l’agricoltura, migliorare l’assistenza sanitaria, gestire le risorse idriche o potenziare l’istruzione e le infrastrutture, l’intelligenza artificiale ha il potenziale per affrontare questi problemi in modi che abbiamo solo iniziato a immaginare”.

L’iniziativa, conclude Valentini, “va oltre il trasferimento tecnologico: si tratta di co-creare soluzioni, imparare gli uni dagli altri e crescere insieme. Crediamo che l’Africa debba essere un vero partner nel plasmare il futuro dell’intelligenza artificiale e ci impegniamo a garantire che questo viaggio sia un percorso di crescita reciproca e vantaggi condivisi”.

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Mafia: Dalla Chiesa, mio padre ucciso per favore a un politico

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Ucciso “per fare un favore a un politico”. Lo ha ribadito Rita Dalla Chiesa, ospite della trasmissione Rai Tango, parlando dell’uccisione del padre avvenuta a Palermo nel 1982. La parlamentare di Forza Italia lo aveva gia’ sostenuto in un post pubblicato lo scorso agosto sul suo profilo Facebook. E adesso torna a sostenerlo: “Ho sempre pensato che sia stato un omicidio politico”, ha spiegato davanti alla telecamera. Lei sui social ha scritto che “fu ucciso per fare un favore a qualcuno”, chi era? E’ stata quindi la domanda della giornalista. E Rita Dalla Chiesa ha replicato: “Era un politico” e “potrebbe anche essere passato il tempo per dirlo, ma c’e’ una famiglia di questo politico e io evito di parlarne. Era comunque una persona che quando mio padre e’ andato a Palermo gli aveva detto ‘Stia attento a non mettersi contro la mia corrente perche’ chi lo ha fatto e’ sempre tornato praticamente in una bara’”. La frase in questione negli anni e’ stata attribuita ad Andreotti, ma Dalla Chiesa durante l’intervista non ha fatto alcun nome.

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