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Napoli, Spalletti si presenta: squadra che mi piace e mi assomiglia, faremo bene

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E’ il giorno tanto atteso di Luciano Spalletti presso il Training Center di Castel Volturno: al tecnico toscano sono affidate le sorti della squadra del Napoli, e lui si dichiara orgoglioso di questo ruolo sotto gli occhi di un soddisfatto presidente, Aurelio De Laurentiis che lo ha ascoltato con grande interesse accanto all’Amministratore Delegato Andrea Chiavelli e al Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli.

Aurelio De Laurentiis

Lunedì previsto appuntamento per il rientro al lavoro per tutti i tesserati, faccia eccezione per coloro che hanno giocato e stanno giocando i campionati Europei di calcio che si aggregheranno al gruppo a Castel di Sangro. Per gli atleti previsti test medici (visite sportive e tamponi anti-covid anche se sono tutti vaccinati) prima della partenza per Dimaro il 15 luglio.  Spalletti ha sentito Dries Mertens il giorno prima e il giorno dopo il suo intervento alla spalla. Al belga sarà concesso qualche giorno in più utile alle terapie per la sua ripresa.

Il suo primo obiettivo

“Il Napoli è forte e sono curioso di entrarci dentro per vedere fino in fondo quanto ne è consapevole, perchè poi essere forte se non sai di esserlo non completa il tuo comportamento. Mi renderò conto di questo strada facendo. Da quando mi hanno detto che sarei stato l’allenatore del Napoli non ho tolto gli occhi da dosso a questa squadra. Mi piace, mi assomiglia, però bisogna entrarci dentro”.

Il ritorno in panchina

“Ho avuto la possibilità di stare a casa. Ma a casa, per quelli come me, le cose sono facili da fare. Si vive in campagna e si sta con la famiglia, si guardano la partite. Vivere in campagna fa bene, rinforza i piedi, e siccome di strada ce n’è da fare avere dei piedi forti è una bella cosa. Io sono emozionato sempre, è un lavoro che mi piace. A Napoli completo un po’ il mio tour dell’anima. ho allenato a Roma, nella città del papa ed eterna, a San Pietroburgo, patria degli zar.  Poi Milano e ora allenerò il Napoli. Io a Napoli sono orgoglioso di venirci perchè siederò sulla panchina dove ha giocato Diego Armando Maradona; completerò il tour dell’anima perchè qui ci ha giocato lui ed è anche la città di San Gennaro. La città dove il calcio e i miracoli sono la stessa cosa”.

Far innamorare di nuovo i tifosi dopo Napoli Verona del 23 maggio

“Abbiamo solo una strada, una risposta. Il calcio va accostato ai risultati per essere credibile. Ai tifosi del Napoli quello che gli dai te lo rendono con gli interessi. Mi piace lo slogan ‘sarò con te’ lo slogan di battaglia di tante partite: un grido di appartenenza che non dovrebbe mai mancare. Una mano che ti tende la città, da stringere forte. E’ la squadra della città, qui sono quasi tutti tifosi del Napoli, dobbiamo restituire questo amore, questo affetto, col comportamento e la disponibilità in campo”

Insigne

“Secondo me sarebbe meglio che io parli prima con lui, ma io ne parlo bene (ride, ndr). Gli ho fatto i complimenti dopo un gol in nazionale, gli ho detto che a me farebbe piacere fare questo percorso con lui al mio fianco. Poi naturalmente ci sono altre questioni nel calcio e quelle le vedremo quando ritornerà. Faccio i complimenti, a lui, Di Lorenzo, per l’europeo spettacolare, ha fatto vedere più volte il suo marchio di fabbrica e faccio i complimenti anche a Di Lorenzo che è completo, forte fisicamente, presente, che si adatta a fare tutto in maniera di qualità. La Nazionale di Mancini sembra più una squadra che una selezione di calciatori. Molti allenamenti credo siano per fare gol ed un calcio offensivo, perciò complimenti”.

Cosa chiede Spalletti a Spalletti

“Io ho tutto, mi sveglio sempre in forma, poi mi deformo a seconda di chi incontro nel corso della giornata. Sono qui per allenare al meglio questo Napoli, per fare risultati. Napoli è piena di uomini che hanno lasciato il segno nella sua storia, Napoli ama come nessuna altra città i propri eroi, io e la mia squadra vorremmo diventare delle persone ricordate dai tifosi azzurri, questo vorrei”.

Su Totti

“Felice di avergli dato la possibilità di fare una fiction, ma aveva i contenuti per farla anche su di lui, mi dispiace che non abbia avuto grande successo se me lo dicevano prima io un paio di scene per fargli fare il pieno le facevo (ride, ndr). Io non voglio sottrarmi, poi ci sarà spazio per le cose meno importanti, ma ora ci sono il Napoli ed i suoi calciatori”.

Come arrivare in champions

“Il presidente ha toccato i tasti giusti, deve mettere a posto i conti e puntare alla Champions. La prima caratteristica è di avere calciatori forti per entrare nelle 4 perchè ci sono grandi squadre, ma è chiaro che sarà la mia ambizione. Napoli ho letto che è la città che ha più napoletani in giro per il mondo ed è già il primo motivo per non restare fuori dell’Europa che conta. E’ venuto fuori che io terrei tutti quelli a disposizione e sarei contento così, ed era un tentativo anche per fare i complimenti a chi ha creato la squadra che è forte, poi sappiamo che per contratti in scadenza e Covid e altre questioni il prossimo Napoli qualche conseguenza e sarà differente dai precedenti, ma siamo qui per questo, per costruirne un altro altrettanto forte, i dirigenti lavorano per questo”.

Mercato: teme di perdere qualche pezzo pregiato?

“Noi siamo pronti a capire quello che succede. Ne abbiamo parlato ma alcune cose non le possiamo raccontare. Dobbiamo lavorare in modo serio-. Nella partita dobbiamo mettere tutte le cose giuste”.

Come vorrebbe il suo Napoli?

“Un calcio che somiglia alla città, gli sportivi ne devono essere orgogliosi. Vorrei una squadra sfacciata: mi piacerebbe avere degli scugnizzi che credano nel proprio talento, che lo mettano in pratica contro ogni avversario. Tengo molto all’Europa League, tengo molto anche alla coppa Italia, al campionato, alle partite amichevoli… tengo molto ad ogni allenamento che mette un premio giornaliero. Se ti alleni bene per 7 gg stai tranquillo che giochi meglio in partita. Io rappresento Napoli calcisticamente insieme alla società, non si snobba niente.  Sono abituato in campagna, nel bosco ci sono gli animali, anche quello più feroce mette tutta la forza che ha sempre. Quando vesti la maglia del Napoli si fa sul serio”

Squadra che ha perso forza negli ultimi 10 metri, l’ultima giornata, perché?

“Quando mi ha contattato il Presidente gli ho dato la mia disponibilità ma gli ho detto che avrei preferito iniziare adesso. Gattuso ha fatto un ottimo lavoro, con grande sentimento. Cosa può essere successo, non lo so, per quel risultato mancato. I ragazzi hanno pedalato forte nel girone di ritorno, a volte ci sono momenti in cui si trovano squadre che hanno meno da dire, o niente, ma fanno grandi partite. Dobbiamo avere le potenzialità di guardare in faccia qualunque avversario”.

 

Su Inter Juventus di tre anni fa 

“Mi sembra ci sia stato anche un cambiamento nella classe dirigenziale dell’Aia. Per me diventa difficile sindacare. Puoi avere decisioni a favore o contro, ho grosso rispetto. Sotto questo aspetto non posso aggiungere altro”.

Quanto si può incidere per ottimizzare la potenzialità dei calciatori

“Se fossi il presidente prenderei un allenatore capace di incidere sui calciatori. Conosco molti dello staff del Napoli, tipo Giuntoli che viene dalle mie parti. Difficile sbagliare totalmente la scelta di un giocatore.  Può darsi che non renda al massimo ma troviamo le motivazioni che gli permettano di esprimere tutto il suo valore giorno dopo giorno. L’importante è andare avanti e mai indietro”.

Fatti i complimenti a Insigne, Di Lorenzo, Jorginho… e ad Emerson?

Non posso rispondere, ma può essere che sia accaduto.

Su Osimhen

“Non vedo perché non dovremmo far bene con la rosa attuale, Osimhen rientra in questo discorso, attacca la profondità e siccome va di moda venirci a prendere col portiere, con la difesa sulla metà campo, alzano la linea e lui negli spazi ha grandi qualità, sa far gol, aiuta la squadra, copre quegli spazi e non li lascia agli altri, se li conquista da solo, è uno forte come Mertens, Petagna e ci vorranno un po’ tutti per arrivare in fondo, le distanze da colmare sono ampie”.

Sulla filosofia di gioco:

“Bisogna essere bravo a fare un po’ tutto, a volte alcune cose gli altri non te le permettono. Se vedi le big Liverpool, City, Real, ci sono momenti in cui pure loro si mettono davanti la linea a fare blocco difensivo, a volte per tattica per gli spazi a campo aperto. La nazionale ha saputo adattarsi ed è andata in finale, ma il passaggio fondamentale è che si faccia tutto come squadra, non disuniti ma sempre in 30 metri, aggressivi e cattivi quando si va in pressione, correre per la squadra quando si deve difendere, la partita va riempita di cose, non una sola”

Il modulo del suo Napoli

“4-2-3-1 è la base, se si parla di calcio attuale deve emergere la qualità dei calciatori, sono loro che fanno la differenza. Poi si modella con il possesso palla, la lateralità diventa tutta la larghezza. Si cerca lo spazio sulla trequarti senza preoccuparsi della palla, continuare ad affittare pezzi di campo lì per poi farci stare un altro, un sostituirsi di ruoli, la rumba nella ricerca delle posizioni. Complimenti all’Atalanta di Gasperini, è chiaro il progetto di gioco di quella squadra. Ci si rende conto delle potenzialità a disposizione, le caratteristiche dei calciatori e poi si va.

Stadio Maradona: cosa si aspetta dal pubblico

“Lo stadio Diego armando Maradona con il pubblico sarà differente dalle ultime partite giocate dove si sentiva il rumore della palla”.

In Campionato si aspetta di trovare Insigne, Koulibaly, Fabian Ruiz oppure ha un piano B?

Vorrei trovarli si ma occorre per la Società fare altre valutazioni, questo è il momento di Giuntoli.

Ancora su Napoli verona, qual è la cura Spalletti per ripartire dopo il finale della scorsa stagione?

Loro sono già in debito con me e lo dirò ai miei calciatori.

Spalletti come Mourinho? Vincere malgrado tutto (la frase topica scritta fuori la palestra)

“Non si possono fare paragoni con Mourinho, sotto l’aspetto motivazionale è il migliore. Noi sulla casacca di allenamento abbiamo fatto scrivere una frase “sarò con te, e tu non devi mollare”.  C’è racchiuso un po’ tutto, un inno giusto. La mattina tu sei un professionista, ti alzi e trovi quello che sei, non devi avere la mente debole. Io non motivo nessuno, sei motivato già di tuo perchè giochi nel Napoli”

Su Meret e Ospina

“Due grandi portieri ci sarà bisogno di gestire tante partite, tanto stress, occorrono 20 atleti + 3 portieri forti, un grande vantaggio”

Il Var

“Il var è perfetto, mette a posto tante situazioni”

La città di Napoli

“Piena di iniziative, movimento, una città emozionante. Non ci sono stato per lunghi periodi, ho ricevuto anche un premio a castel dell’ovo. Sono stato da alcuni amici ad Ischia. Non sono adatto a girare tanto, farò una vita molto focalizzata, sarò felice di fare felici i napoletani”.

Politano e Manolas che ha già allenato

“Mi aspetto che diano il massimo sempre, non per me ma per loro e per aiutare i compagni.  I contratti ci fanno essere del Napoli per un numero di anni in questo ambiente; qui a Napoli le vittorie e i risultati che faremo possono farci entrare nella storia per sempre.”

Nell’attacco alla profondità anche Lozano e Insigne sono alternative?

“S’è dimenticato Zielinski che anche va di là, rispondevo su Osimhen, ma non è che gli altri non lo facciano, Insigne sa fare questo e quell’altro, dagli spazi stretti vede anche dove non guarda. Dipenderà anche dagli avversari e dal loro gioco”.

La promessa a sè stesso, a De Laurentiis, ai tifosi

“Mi impegnerò al massimo e farò di tutto affinchè si impegnino tutti coloro che sono accanto a me. Con il Presidente mi sono trovato bene spero sia un matrimonio lungo. Le cose bisogna farle bene sempre, ho i miei punti di vista e al Presidente lo dico, come fa lui”.

Si può pensare anche al 4-3-3?

“Quella è la più facile, si inverte vertice alto-basso e va da sè. Può essere anche 4-3-3, io ho detto 4-2-3-1 di base in funzione della palla agli avversari, quando ce l’abbiamo noi è una rotazione semplice, è un quadrato che tecnicamente viene scontato con i due mediani in verticale ed il mediano tra i centrali, Di Lorenzo spesso fa il terzo centrale più stretto ed alzano il terzino sinistro, l’importante è non tirare a campare”.

Lozano le piace?

“Lozano sì, è quello che mi ha buttato fuori dalla Champions con l’Inter (ride, ndr), fu una sua accelerazione a crearci problemi”.

Il capitolo Insigne

“Insigne? Sarebbe meglio parlare prima con lui che con voi giornalisti, comunque ci ho parlato al telefono, gli ho fatto i complimenti dopo il gol in nazionale e gli ho detto che mi farebbe piacere fare questo percorso con lui al mio fianco. Poi ci sono altre questioni che riguardano il club e le analizzeremo quando torna. Ora faccio solo i complimenti a lui e Di Lorenzo per questo europeo spettacolare che stanno facendo”.

 

Osimhen, Mertens e gli altri attaccanti

“Osimhen è un uomo che sa attaccare la profondità, dentro gli spazi ha grandissime qualità’. Si danna per la squadra, gli interessa coprire spazi e metri per non lasciarli agli altri, ma poi abbiamo Mertens che ho sentito dopo l’intervento, Petagna, Lozano. Voglio che tutti si sentano uniti anche dalla scritta che abbiamo sulla casacca di allenamento”.

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Americas Cup, Luna Rossa batte American Magic e sfiderà Ineos per accedere alla finale contro New Zealand

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Luna Rossa si è qualificata per la finale della Louis Vuitton Cup, dove affronterà Ineos Britannia.

L’equipaggio italiano del team Prada Pirelli ha ottenuto il punto decisivo contro American Magic nell’ottava regata della semifinale, chiudendo la serie con un punteggio di 5-3. Nonostante un iniziale vantaggio di 4-0, Luna Rossa ha visto un parziale recupero da parte degli statunitensi, che si sono portati sul 4-3, prima della reazione decisiva degli italiani. La finale contro Ineos Britannia si giocherà al meglio delle 13 regate a partire dal 26 settembre, e decreterà chi sfiderà Team New Zealand nell’America’s Cup, che si terrà dal 12 ottobre.

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Ambiente

Napoli: uno studio dell’Ingv distingue tra emissioni di CO2 vulcaniche e antropiche

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Uno studio innovativo condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha rivelato importanti differenze tra le emissioni di anidride carbonica di origine vulcanica e quelle derivanti dall’attività umana nell’area metropolitana di Napoli. Pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” di Nature, lo studio ha analizzato la composizione isotopica del carbonio e dell’ossigeno nella CO2 atmosferica, evidenziando come nell’area urbana di Napoli le emissioni siano principalmente legate alla combustione di idrocarburi, mentre nelle aree intorno alla Solfatara di Pozzuoli l’eccesso di CO2 provenga da attività vulcaniche e idrotermali.

Il primo autore dello studio, Roberto Di Martino, spiega: “Abbiamo voluto comprendere meglio la variabilità delle sorgenti di CO2 e quantificare il contributo di ciascuna fonte”. Grazie all’analisi isotopica, i ricercatori sono riusciti a distinguere le diverse fonti di emissione, offrendo una comprensione più chiara della dinamica vulcanica dei Campi Flegrei e delle sue implicazioni climatiche.

Lo studio ha utilizzato tecnologie avanzate per misurare la composizione isotopica della CO2, precedentemente testate sull’isola di Vulcano durante la crisi del degassamento del 2021. L’approccio è stato ora applicato alla città di Napoli, fornendo preziose informazioni che potrebbero avere un impatto significativo sulle politiche ambientali.

Inoltre, il team ha avviato la creazione di una rete sperimentale di monitoraggio chiamata Atmospheric Carbon and Oxygen Laboratory (ACO-Lab), con l’obiettivo di monitorare in tempo reale le emissioni di CO2 nelle città italiane. La prima stazione è stata attivata a Palermo nel 2023, fornendo dati aggiornati ogni ora, contribuendo così a una migliore comprensione delle emissioni e del cambiamento climatico.

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Esteri

Medjugorje, il Vaticano oggi fornirà una valutazione sulle presunte “apparizioni” della Vergine Maria

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Il Vaticano sta per fornire la sua attesa valutazione sulle presunte “apparizioni” della Vergine Maria nel villaggio di Medjugorje, situato nel sud della Bosnia. Dopo quasi 15 anni di studi, giovedì il cardinale Víctor Manuel Fernández, a capo dell’ufficio dottrinale del Vaticano, terrà una conferenza stampa sull’argomento, che il Vaticano ha definito “l’esperienza spirituale di Medjugorje”.

Dal 1981, sei bambini e adolescenti affermano di aver avuto visioni della Madonna, visioni che, secondo alcuni di loro, continuano regolarmente. Questo ha reso Medjugorje una meta di pellegrinaggio per milioni di credenti cristiani. Tuttavia, le apparizioni non sono mai state riconosciute ufficialmente dal Vaticano, che ha più volte espresso dubbi sulla loro autenticità.

Papa Francesco ha dichiarato che, pur avendo dubbi sulle visioni attuali, non si può negare l’impatto spirituale di Medjugorje sui pellegrini. Nonostante ciò, il Vaticano ha chiarito che non dichiarerà l’autenticità delle visioni, ma fornirà un orientamento dottrinale che permetta ai fedeli di esprimere la loro devozione senza contraddire la fede.

L’annuncio del Vaticano avrà un impatto significativo su Medjugorje, un luogo che dipende fortemente dal turismo religioso, con il 2024 previsto come un anno record di visite.

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