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Ruby ter: processo si ferma per tutti per 4 mesi

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Un lungo rinvio di quasi quattro mesi, con quattro udienze saltate, per tutti gli imputati, Silvio Berlusconi compreso. Nessuno stralcio nemmeno temporaneo della sua posizione e la nuova verifica rimandata all’udienza dell’8 settembre, quando si vedra’ se il processo milanese sul caso Ruby ter, negli ultimi mesi piu’ volte bloccato da legittimi impedimenti per le gravi condizioni di salute dell’ex premier, potra’ proseguire e come. Non e’ bastato al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio chiedere di separare, almeno per “cinque o sei mesi”, l’imputato Berlusconi e andare avanti per gli altri 28, tra cui le molte ‘olgettine’ accusate di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari perche’ sarebbero state, per l’accusa, stipendiate per mantenere la versione delle “cene eleganti” sulle serate del ‘bunga-bunga’. Il collegio, presieduto da Marco Tremolada, ha detto no perche’, come hanno osservato quasi tutte le difese, salvo quella del leader di Fi, il dibattimento deve avere una “trattazione unitaria”. Dopo l’ordinanza e prima che finisse l’udienza nella maxi aula della Fiera, il pm Siciliano ha anticipato una richiesta di accertamento che potrebbe presentare a settembre se Berlusconi, in degenza nella sua villa dopo l’ultimo ricovero al San Raffaele per problemi cardiaci che si sono acuiti dopo l’infezione da Covid dello scorso autunno, non si sara’ ancora ristabilito. “Le pluripatologie fisiche non hanno possibilita’ di recupero – ha detto in modo netto Siciliano, dopo aver letto l’ultima consulenza medica di tre giorni fa depositata dal legale dell’ex presidente del Consiglio, l’avvocato Federico Cecconi – perche’ sono cronicizzate, cosi’ come ci sono state descritte. Le patologie, faccio presente che delle tre espresse una e’ psicologica e l’altra e’ psichiatrica-neurologica, danno un quadro che merita attenzione”. E ha aggiunto: “Mi chiedo se non si debba valutare sin d’ora una perizia sulla capacita’ dell’imputato di partecipare al dibattimento”. Tema rimandato a settembre, cosi’ come la possibilita’ che si possa tornare a parlare di stralcio della posizione del Cavaliere. Separazione che la difesa ha ottenuto nei due filoni processuali sul Ruby ter pendenti a Siena e Roma. Il giudice Tremolada si e’ detto “ottimista” sul fatto che il processo possa riprendere tra quattro mesi. “Il parere medico – ha chiarito Cecconi – conferma ancor piu’ il persistere delle condizioni di salute severe del dottor Berlusconi, segnalando una prognosi di non breve durata”. E’ un impedimento “non inferiore ai 90 giorni”, hanno scritto nell’ordinanza i giudici, per i quali non sarebbe utile ‘duplicare’ l’impiego di “risorse”, ossia dover rifare attivita’ d’aula nel caso in cui la posizione dell’ex premier, dopo uno stralcio, venisse riunita alle altre. Le difese avevano fatto presente che questo non e’ un processo che si puo’ celebrare sganciando il presunto corruttore dai presunti corrotti, senza violare il diritto di difesa. E il collegio ha evidenziato pure che si e’ arrivati, malgrado le lungaggini del dibattimento dovuti ai molti stop, ad una fase di “avanzato stadio dell’istruttoria”. Mancano due testi dell’accusa da sentire, tra cui il ragioniere di fiducia di Berlusconi, Giuseppe Spinelli. Poi, esame degli imputati e testi delle difese. La prescrizione restera’ bloccata, anche se le presunte false testimonianze sono gia’ in pratica prescritte e resta in piedi la corruzione.

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Deteneva 12 kg droga, armi e munizioni, arrestato 32enne di Acerra a Lecce

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Più di dodici chili di droga, hashish, marijuana e cocaina, tre pistole pronte all’uso, centinaia di proiettili, una lanciarazzi e circa 5mila euro in contanti ritenuti il provento dello spaccio. È questo il bilancio del sequestro effettuato nel corso di una operazione messa a segno dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, che hanno arrestato un pregiudicato 32enne della zona. L’uomo, Antonio Baldassarre 32enne di Acerra (Napoli) ma residente a Lecce, aveva nascosto l’ingente quantitativo di droga e le armi all’interno di due garage nella sua disponibilità. Il nervosismo mostrato durante il controllo ha insospettito i militari. Dopo aver consegnato ai carabinieri un sacchetto contenente 2 kg e mezzo di hashish occultato sotto il sellino della moto, i militari hanno fatto scattare la perquisizione nei due garage di pertinenza dove poi è stato scoperto l’ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.

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Uccide la moglie e si presenta ai carabinieri

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Femminicidio a Sestri Levante questa mattina. Un uomo di 74 anni, Giampaolo Bregante, ha sparato alla moglie, Cristina Marini. Dopo l’omicidio si è presentato dai carabinieri e ha confessato. Secondo le prime informazioni l’uomo ha detto di avere ucciso la moglie per “porre fine alla sua depressione e visto che la moglie si rifiutava di prendere le medicine per le cure”. Sul posto sono arrivati i medici del 118 e i carabinieri del nucleo investigativo. I militari sono coordinati dal pm Stefano Puppo.

Comandante di lungo corso, Giampaolo Brigante è conosciuto come una persona tranquilla, amante del mare. Ieri era con alcuni suoi amici a giocare a pinnacolo, come tutti i giorni. “Amava raccontare le sue avventure per mare sui traghetti – raccontano gli amici – Era preoccupato solo per la depressione della moglie ma non faceva trapelare nulla”. Il primo ad accorrere sul luogo dell’omicidio è stato il figlio Righel avvisato dal padre dopo che aveva sparato alla moglie, assieme ai carabinieri che avevano ricevuto la telefonata da parte dell’omicida. Il corpo di Cristina Marini si trovava riverso in cucina. Giampaolo Bregante è stato quindi condotto nella caserma di via Val di Canepa a disposizione del magistrato di turno.

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San Gennaro fa il miracolo e il Cardinale chiede giustizia sociale per Napoli

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Questa mattina, alle 10 in punto, il miracolo di San Gennaro si è ripetuto nel Duomo di Napoli, portando con sé un profondo significato religioso e sociale. Come da tradizione, l’annuncio della liquefazione del sangue del santo Patrono è stato dato dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ai fedeli che gremivano la cattedrale. Il sangue, contenuto nella famosa ampolla, era già sciolto al momento in cui è stato portato sull’altare maggiore, trasportato dai seminaristi. La celebrazione eucaristica, come sempre, ha attirato numerosi fedeli e personalità illustri, tra cui il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il governatore Vincenzo De Luca, il principe Carlo di Borbone, il principe Emanuele Filiberto di Savoia e l’attrice Marisa Laurito.

La tradizione del miracolo di San Gennaro, atteso tre volte l’anno – il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre – è un momento di grande devozione per i napoletani, che vedono in questo evento un segno di protezione e speranza.

Durante la sua omelia, l’arcivescovo Battaglia ha collegato il miracolo del sangue con la sofferenza e le difficoltà vissute dalla città. “Questo sangue si mescola sempre con il sangue dei poveri, degli ultimi, con il sangue versato a causa della violenza e del degrado sociale”, ha dichiarato, ricordando tragedie recenti come il crollo di Scampia e l’esplosione di Forcella. Con queste parole, Battaglia ha voluto sottolineare la necessità di una risposta collettiva e solidale alle sfide che Napoli affronta quotidianamente.

L’arcivescovo ha proseguito il suo discorso ponendo l’accento sull’importanza di affrontare le emergenze sociali come opportunità per costruire un futuro di giustizia e pace. Ha menzionato l’emergenza educativa e abitativa come priorità che richiedono interventi immediati, ma che al tempo stesso offrono la possibilità di disegnare una nuova traiettoria per la città. “Occorre avere il coraggio di superare la logica della competizione ad oltranza per abbracciare quella della cooperazione”, ha esortato Battaglia, invitando la comunità a riscoprire il valore della solidarietà e della cura reciproca.

Napoli, città dalle profonde contraddizioni ma anche dalle grandi risorse umane, è stata al centro di un appello accorato a ripartire da quei gesti semplici ma fondamentali che la sorreggono ogni giorno: “Ricorda sempre di custodire con tutto te stessa e ripartire ogni giorno dalle poche cose che contano”, ha detto Battaglia, invitando i napoletani a non voltare mai lo sguardo di fronte alla sofferenza altrui e a lottare per una città più giusta e pacifica.

Il miracolo di San Gennaro, dunque, non è solo un evento religioso, ma un invito a riscoprire la dimensione della solidarietà, della cooperazione e della speranza, elementi essenziali per costruire una Napoli migliore e più equa. Concludendo, l’arcivescovo ha invocato la protezione del santo Patrono affinché il segno del suo sangue “ravvivi sempre in noi il desiderio di realizzare per la nostra terra e per il mondo intero il sogno di Dio”.

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