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Il Bologna di Mihajlovic ko, il Milan soffre ma resta in vetta

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Il Milan non sbaglia la terza di fila. Dopo i ko con Atalanta e Inter in campionato e Coppa Italia, i rossoneri si rimettono in moto al Dall’Ara contro il Bologna, difendendo il primato e provando a rilanciare, in attesa del risultato dell’Inter. Ma non senza fatica: il Milan passa grazie a due rigori (uno dei quali concretizzato dopo l’errore di Ibrahimovic dal dischetto) e una sofferenza finale dopo che il Bologna aveva dimezzato lo svantaggio. Che la squadra di Pioli sia ancora convalescente, lo raccontano le occasionissime sprecate da Sansone al secondo minuto e al 39′ e pure la parata di Donnarumma sul contropiede di Dominguez, a tu per tu con la capolista che si fa trovare scoperta nonostante il vantaggio. Ma se il Bologna spreca, il Milan no. Hernandez spaventa Skorupski al 12′ con una punizione deviata sulla traversa dal portiere, protagonista assoluto: al 20′ in uscita, salva su Ibrahimovic lanciato a rete e quattro minuti dopo si ripete. Ibra colpisce di testa, Skorupski para e neutralizza anche il possibile tap in.

Sugli sviluppi, dell’azione, Leao viene trattenuto in area da Dijks. Rigore, contestato per sospetto fuorigioco di Ibrahimovic non riguardato dal Var perche’ l’azione viene ripulita da Dominguez, che poi sbaglia il rinvio. Skorupski neutralizza il rigore buttandosi alla sua destra: Ibra perdona, Rebic no e rimedia con il tap in vincente. Il Milan non chiude il match, con Leao e Calabria neutralizzati dal solito Skorupski, e dietro soffre, con Tonali e Kessie’ che talvolta vanno in affanno in mediana e Tomori alla prima da titolare dimostra di non aver ancora assorbito a pieno i dettami tattici rossoneri. Ma il Bologna conferma il difetto congenito della difficolta’ realizzativa e i rossoneri ringraziano, mettendo la parola fine al match al 10′ della ripresa, quando Soumaoro (prima da titolare per il difensore arrivato a gennaio dal Lille) tocca la palla di mano sul cross di Leao, cercando di fermare Ibrahimovic: questa volta sul dischetto va Kessie’ che si riprende il ruolo di rigorista principe dei rossoneri, spiazzando Skorupski. La partita sembra chiusa, ma i cambi di Mihajlovic la riaprono: entrano Palacio, Skov Olsen e Poli, che al minuto 33 orchestrano il contropiede del 2-1, aperto da Palacio, rifinito da Skov Olsen e concluso dal gol dell’ex di Poli. Pochi minuti dopo Donnarumma salva i compagni sul colpo di testa di Soriano. Rossoneri in affanno dopo l’uscita di Leao per dare minuti a Mandzukic, ma la capolista resiste e riprende la corsa scudetto. Secondo ko consecutivo dopo quello con la Juventus, invece, per il Bologna, che si conferma bello, ma non concreto e attende i risultati altrui per sapere se manterra’ invariati i 6 punti di margine sulla zona retrocessione.

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Tennis: Jasmine Paolini quinta nel ranking Wta

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Jasmine Paolini si conferma al quinto posto del ranking Wta. Pressoché invariate la prime 10 posizioni della classifica mondiale che vede in testa Iga Swiatek. Alle spalle della polacca la bielorussa Aryna Sabalenka, la statunitense Jessica Pegula e la kazaka Elena Rybakina. Dietro l’italiana la statunitense Coco Gauff, la cinese Qinwen Zheng e la statunitense Emma Navarro. Esce dalla top 10 la ceca Barbora Krejcikova (undicesima) a vantaggio della greca Maria Sakkari (nona) e della statunitense Danielle Collins (decima).

1. Iga Swiatek (POL) 10885 pts

2. Aryna Sabalenka (BLR) 8716

3. Jessica Pegula (USA) 6220

4. Elena Rybakina (KAZ) 5871

5. Jasmine Paolini (ITA) 5398

6. Coco Gauff (USA) 4983

7. Zheng Qinwen (CHI) 3980

8. Emma Navarro (USA) 3705 9. Maria Sakkari (GRE) 3416 (+1)

10. Danielle Collins (USA) 3178 (+1)

 

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Tennis: Sinner in testa al ranking Atp. nove italiani in top 100

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Jannik Sinner è saldamente al comando della classifica Ata. L’italiano guida con 11180 punti davanti il tedesco Alexander Zverev (6875) e allo spagnolo Carlos Alcaraz (6690), Quarto Novak Djokovic (5560). Invariate le prime 20 posizioni del ranking mondiale.

  • 1. Jannik Sinner (ITA) 11180
  • 2. Alexander Zverev (GER) 6875
  • 3. Carlos Alcaraz (SPA) 6690
  • 4. Novak Djokovic (SRB) 5560
  • 5. Daniil Medvedev (RUS) 5475
  • 6. Andrey Rublev (RUS) 4645
  • 7. Taylor Fritz (USA) 4060
  • 8. Hubert Hurkacz (POL) 4060
  • 9. Casper Ruud (NOR) 4010
  • 10. Grigor Dimitrov (BUL) 3965
  • 11. Alex De Minaur (AUS) 3655
  • 12. Stefanos Tsitsipas (GRE) 3390
  • 13. Tommy Paul (USA) 3005 14. Holger Rune (DAN) 2780
  • 15. Sebastian Korda (USA) 2585
  • 16. Frances Tiafoe (USA) 2560
  • 17. Ben Shelton (USA) 2490
  • 18. Ugo Humbert (FRA) 2370
  • 19. Lorenzo Musetti (ITA) 2345
  • 20 Jack Draper (GBR) 2315

Primo degli azzurri, dopo Sinner, è Lorenzo Musetti che è 19mo.

Ma sono ben nove gli italiani tra i primi 100:

  • Flavio Cobolli (32)
  • Matteo Arnaldi (33)
  • Luciano Darderi (41)
  • Matteo Berrettini (43)
  • Lorenzo Sonego (50)
  • Fabio Fognini (78)
  • Luca Nardi (86)

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Sinner tifoso eccellente spinge l’Italia, Olanda battuta

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Forse ispirati dal sostegno del tifoso eccellente Jannik Sinner, che la sera prima, a cena, aveva anche tenuto un discorso alla squadra, a Bologna Matteo Berrettini e Flavio Cobolli non hanno tradito le attese, e battendo rispettivamente Botic Van de Zandschulp e Tallon Griekspoor hanno regalato all’Italia il successo sull’Olanda e anche la certezza del primato nel girone che ha dato loro l’accesso alle finali di Coppa Davis che si svolgeranno a Malaga, dove è presumibile che il n. 1 del mondo ci sarà non solo per fare il tifoso. L’obiettivo dell’Italtennis, nemmeno tanto nascosto, è di riconquistare l’insalatiera, intanto i successi dell’Unipol Arena sono un bel viatico sulla via della speranza di farcela.

Ad aprire le danze è stato Berrettini, che a fine partita per prima cosa è andato ad abbracciare proprio Sinner, con il quale prima del match aveva chiacchierato a lungo, e la cui presenza, ha poi spiegato Matteo, “mi ha dato una bella spinta e anche un po’ di pressione. Ma Jannik – ha aggiunto parlando a Super Tennis – è stato la ciliegina di una settimana spettacolare”. Per poi aggiungere che a Malaga “ci proveremo con tutto noi stessi e spero di esserci. Abbiamo il giocatore più forte del mondo, la squadra più compatta del mondo e il tifo più caldo del mondo”.

Intanto battere Van de Zandschulp in 2 ore e 22′ di gioco, è stato più complicato del previsto perché il tennista romano ha vinto in rimonta dopo aver ceduto al rivale il primo set, perso per 6-3. In campo non c’era il Berrettini migliore, che però è stato capace di riprendersi l’incontro, nonostante nel secondo set abbia sprecato troppo, leggi sei palle break. Tutto ciò non gli ha comunque impedito di imporsi per 6-4, per poi ripetersi, con identico punteggio, nel terzo set. “Tutta la squadra mi ha spinto al successo – ha poi voluto sottolineare Matteo -. E poi sarà l’aria di casa, il pubblico, il fatto che giocare davanti a voi è speciale e che l’ho sognato fin da quando ero bambino.

Oggi mi aspettavo un match difficile, e il mio avversario mi ha sorpreso in positivo ma alla fine era un break, sapevo che dovevo stringere i denti e provare a strapparne uno, e così è stato nel secondo mentre nel terzo me ne sono serviti due. Sono orgoglioso di come ho lottato oggi perché così è davvero speciale”. Sorride anche l’esordiente Flavio Cobolli che, contro Griekspoor, ha vinto di testa e di cuore. Il romano è sceso in campo dopo il successo dell’amico Matteo Berrettini su Botic Van de Zandschulp, contro il numero 1 olandese Tallon Griekspoor. E ha iniziato al meglio, vincendo il primo set al tie-break 7-4.

Ma l’olandese ha allungato il match al terzo set, in cui è stato bravo a sapersi isolare da cori, tamburi e assordanti trombette, ma alla fine non è stato abbastanza per vincere. Cobolli, che ha evidenziato progressi concreti, ha chiuso il match con un diritto lungolinea da sinistra che per l’azzurro e tutto il pubblico è stato anche un grido di vittoria. “Ho realizzato il sogno che avevo da bambino – le parole del giovane romano -, sono contento e fiero di me stesso. Questa non è la vittoria mia, ma di squadra. Senza il calore e supporto di tutti non sarebbe finita così. Sinner? Prima della partita mi ha detto di divertirmi, detto da lui è molto importante per me”.

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