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Cronache

Mafia, il boss Caporrimo dirigeva la cosca mafiosa di Palermo da Firenze: la denuncia della Fondazione Caponnetto

Il capomafia Giulio Caporrimo uscito dal carcere dopo una lunga detenzione aveva deciso di stabilirsi a Firenze prima di tornare a Palermo. E’ di ieri l’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Palermo contro cosa nostra dalle cui carte emergerebbe che anche altri affiliati all’organizzazione mafiosa risiederebbero nel capoluogo toscano.  

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“E’ di ieri l’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Palermo contro cosa nostra, nel corso della quale sono stati disposti 16 fermi nei confronti di appartenenti al “mandamento” mafioso di Tommaso Natale e, in particolare, le “famiglie” di Tommaso Natale, Partanna Mondello e ZEN – Pallavicino. Tra gli indagati c’è anche un capomafia storico: Giulio Caporrimo. Quest’ultimo, tornato in libertà dopo una lunga detenzione, a maggio 2019, si era trovato in contrasto con i nuovi vertici del clan, tanto che aveva deciso di stabilirsi a Firenze, prima di tornare a Palermo e ripristinare le gerarchie pregresse. Riteniamo che quest’ultimo particolare – la presenza di un capomafia storico a Firenze – debba essere assolutamente tenuto in considerazione. Dall’inchiesta emergerebbe, infatti, che anche altri affiliati all’organizzazione mafiosa risiederebbero nel capoluogo toscano. Questa presenza inquietante è stata ampiamente documentata dai carabinieri che hanno svolto le indagini, mediante registrazioni di conversazioni e pedinamenti avvenuti proprio a Firenze. Alla luce di quanto emerso dall’operazione della Dda di Palermo, coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, la Fondazione Caponnetto ritiene verosimile quanto era già stato rilevato negli anni ’90 dalla Guardia di Finanza, ossia la presenza di organismi decisionali di cosa nostra, le “decine”, nel territorio toscano”. Questo è quanto denunciano  il presidente Salvatore Calleri (nella foto in evidenza) e Renato Scalia, dell’Ufficio di Presidenza della Fondazione Antonino Caponnetto

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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