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La Juventus si rialza, il Milan perde l’imbattibilità ma non il primato in classifica

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Un Chiesa versione CR7 ferma la corsa del Milan e rilancia la Juventus nella lotta scudetto. A San Siro si interrompe infatti la striscia di imbattibilita’ (27 partite) che durava da marzo della squadra di Pioli, che rimane prima in classifica (grazie al ko dell’Inter) ma si piega, complici anche le tante assenze, alla qualita’ e alla panchina dei bianconeri. Il 3-1 finale porta la firma di Chiesa, autore di una doppietta, ma per lunghi tratti i rossoneri se la sono giocata alla pari e a viso aperto, almeno finche’ le forze hanno assistito Leao e compagni dopo il momentaneo 1-1 di Calabria. Perche’ nella ripresa e’ arrivato il ruggito bianconero, spinto non solo dalla qualita’ dei titolari ma anche dalla panchina lunga a disposizione di Pirlo: l’ingresso di Kulusevski e McKennie (in gol per il definitivo 3-1) hanno dato lo slancio decisivo alla Juve, rientrata in pieno nella corsa scudetto a -7 dai rossoneri ma con una gara da recuperare, quella contro il Napoli.

I bianconeri rispondono cosi’ presenti nella lotta per il tricolore, anche senza splendere ma con alcune fiammata di alta qualita’. Come quelle di Chiesa, vero trascinatore in una serata in cui Cristiano Ronaldo si vede poco o nulla. La prima occasione infatti capita sul destro dell’ex Fiorentina, che dopo un batti e ribatti centra il palo in un inizio di partita particolarmente frizzante, con buone opportunita’ da una parte e dell’altra. E’ pero’ l’asse Dybala-Chiesa ad accendere la fredda serata di San Siro: il tacco dell’argentino lancia il compagno che brucia Hernandez e col destro ad incrociare sblocca il risultato. La reazione rossonera e’ da grande squadra, che dimostra comunque di meritare il primato anche con tante assenze. Ancora out Ibra, ad ispirare la manovra offensiva della squadra di Pioli e’ Leao, che sfiora il pareggio in un paio di occasioni trovando sempre le pronte risposte di Szczesny. Il portiere polacco, poi, deve salvare anche su un pericoloso tocco di Ramsey, ma deve capitolare poco dopo: l’ennesima ripartenza rossonera trova la difesa juventina scoperta, Leao serve Calabria che col piattone fa 1-1, tra le proteste bianconere per un contrasto Calhanoglu-Rabiot ad inizio azione su cui Irrati lascia correre.

La ripresa si apre ancora all’insegna del Milan, con Dalot che chiama nuovamente in causa Szczesny. Ma la Juve aumenta i giri e serve ancora una giocata di Chiesa per il nuovo vantaggio, dribbling secco al limite dell’area e mancino che si infila alla destra di Donnarumma. I rossoneri provano a reagire, ma l’ingresso di Kulusevski e McKennie sposta l’inerzia tra i piedi della squadra di Pirlo. E non e’ un caso se proprio sull’asse tra i due subentrati arriva il gol che di fatto chiude la gara, con lo statunitense che trova il 3-1 da due passi servito dall’ex Parma dopo una azione personale. Il Milan comunque dimostra tutto il suo coraggio, recrimina per un fallo tattico di Bentancur non sanzionato (sarebbe stato il secondo giallo) e prova ancora a riaprire la sfida.

Non basta, pero’, per evitare la prima sconfitta dall’8 marzo 2020, che interrompe la striscia di 27 gare senza sconfitte e fa cadere anche l’ultima squadra rimasta imbattuta nel 2020/21 nei top campionati d’Europa. La battuta d’arresto lascia comunque i rossoneri in vetta alla classifica, che pero’ ora puo’ diventare sempre piu’ affollata, soprattutto dopo il messaggio che la Juventus ha voluto mandare al campionato: per lo scudetto ci sono anche CR7 e compagni. (

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Tennis: Jasmine Paolini quinta nel ranking Wta

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Jasmine Paolini si conferma al quinto posto del ranking Wta. Pressoché invariate la prime 10 posizioni della classifica mondiale che vede in testa Iga Swiatek. Alle spalle della polacca la bielorussa Aryna Sabalenka, la statunitense Jessica Pegula e la kazaka Elena Rybakina. Dietro l’italiana la statunitense Coco Gauff, la cinese Qinwen Zheng e la statunitense Emma Navarro. Esce dalla top 10 la ceca Barbora Krejcikova (undicesima) a vantaggio della greca Maria Sakkari (nona) e della statunitense Danielle Collins (decima).

1. Iga Swiatek (POL) 10885 pts

2. Aryna Sabalenka (BLR) 8716

3. Jessica Pegula (USA) 6220

4. Elena Rybakina (KAZ) 5871

5. Jasmine Paolini (ITA) 5398

6. Coco Gauff (USA) 4983

7. Zheng Qinwen (CHI) 3980

8. Emma Navarro (USA) 3705 9. Maria Sakkari (GRE) 3416 (+1)

10. Danielle Collins (USA) 3178 (+1)

 

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Tennis: Sinner in testa al ranking Atp. nove italiani in top 100

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Jannik Sinner è saldamente al comando della classifica Ata. L’italiano guida con 11180 punti davanti il tedesco Alexander Zverev (6875) e allo spagnolo Carlos Alcaraz (6690), Quarto Novak Djokovic (5560). Invariate le prime 20 posizioni del ranking mondiale.

  • 1. Jannik Sinner (ITA) 11180
  • 2. Alexander Zverev (GER) 6875
  • 3. Carlos Alcaraz (SPA) 6690
  • 4. Novak Djokovic (SRB) 5560
  • 5. Daniil Medvedev (RUS) 5475
  • 6. Andrey Rublev (RUS) 4645
  • 7. Taylor Fritz (USA) 4060
  • 8. Hubert Hurkacz (POL) 4060
  • 9. Casper Ruud (NOR) 4010
  • 10. Grigor Dimitrov (BUL) 3965
  • 11. Alex De Minaur (AUS) 3655
  • 12. Stefanos Tsitsipas (GRE) 3390
  • 13. Tommy Paul (USA) 3005 14. Holger Rune (DAN) 2780
  • 15. Sebastian Korda (USA) 2585
  • 16. Frances Tiafoe (USA) 2560
  • 17. Ben Shelton (USA) 2490
  • 18. Ugo Humbert (FRA) 2370
  • 19. Lorenzo Musetti (ITA) 2345
  • 20 Jack Draper (GBR) 2315

Primo degli azzurri, dopo Sinner, è Lorenzo Musetti che è 19mo.

Ma sono ben nove gli italiani tra i primi 100:

  • Flavio Cobolli (32)
  • Matteo Arnaldi (33)
  • Luciano Darderi (41)
  • Matteo Berrettini (43)
  • Lorenzo Sonego (50)
  • Fabio Fognini (78)
  • Luca Nardi (86)

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Sinner tifoso eccellente spinge l’Italia, Olanda battuta

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Forse ispirati dal sostegno del tifoso eccellente Jannik Sinner, che la sera prima, a cena, aveva anche tenuto un discorso alla squadra, a Bologna Matteo Berrettini e Flavio Cobolli non hanno tradito le attese, e battendo rispettivamente Botic Van de Zandschulp e Tallon Griekspoor hanno regalato all’Italia il successo sull’Olanda e anche la certezza del primato nel girone che ha dato loro l’accesso alle finali di Coppa Davis che si svolgeranno a Malaga, dove è presumibile che il n. 1 del mondo ci sarà non solo per fare il tifoso. L’obiettivo dell’Italtennis, nemmeno tanto nascosto, è di riconquistare l’insalatiera, intanto i successi dell’Unipol Arena sono un bel viatico sulla via della speranza di farcela.

Ad aprire le danze è stato Berrettini, che a fine partita per prima cosa è andato ad abbracciare proprio Sinner, con il quale prima del match aveva chiacchierato a lungo, e la cui presenza, ha poi spiegato Matteo, “mi ha dato una bella spinta e anche un po’ di pressione. Ma Jannik – ha aggiunto parlando a Super Tennis – è stato la ciliegina di una settimana spettacolare”. Per poi aggiungere che a Malaga “ci proveremo con tutto noi stessi e spero di esserci. Abbiamo il giocatore più forte del mondo, la squadra più compatta del mondo e il tifo più caldo del mondo”.

Intanto battere Van de Zandschulp in 2 ore e 22′ di gioco, è stato più complicato del previsto perché il tennista romano ha vinto in rimonta dopo aver ceduto al rivale il primo set, perso per 6-3. In campo non c’era il Berrettini migliore, che però è stato capace di riprendersi l’incontro, nonostante nel secondo set abbia sprecato troppo, leggi sei palle break. Tutto ciò non gli ha comunque impedito di imporsi per 6-4, per poi ripetersi, con identico punteggio, nel terzo set. “Tutta la squadra mi ha spinto al successo – ha poi voluto sottolineare Matteo -. E poi sarà l’aria di casa, il pubblico, il fatto che giocare davanti a voi è speciale e che l’ho sognato fin da quando ero bambino.

Oggi mi aspettavo un match difficile, e il mio avversario mi ha sorpreso in positivo ma alla fine era un break, sapevo che dovevo stringere i denti e provare a strapparne uno, e così è stato nel secondo mentre nel terzo me ne sono serviti due. Sono orgoglioso di come ho lottato oggi perché così è davvero speciale”. Sorride anche l’esordiente Flavio Cobolli che, contro Griekspoor, ha vinto di testa e di cuore. Il romano è sceso in campo dopo il successo dell’amico Matteo Berrettini su Botic Van de Zandschulp, contro il numero 1 olandese Tallon Griekspoor. E ha iniziato al meglio, vincendo il primo set al tie-break 7-4.

Ma l’olandese ha allungato il match al terzo set, in cui è stato bravo a sapersi isolare da cori, tamburi e assordanti trombette, ma alla fine non è stato abbastanza per vincere. Cobolli, che ha evidenziato progressi concreti, ha chiuso il match con un diritto lungolinea da sinistra che per l’azzurro e tutto il pubblico è stato anche un grido di vittoria. “Ho realizzato il sogno che avevo da bambino – le parole del giovane romano -, sono contento e fiero di me stesso. Questa non è la vittoria mia, ma di squadra. Senza il calore e supporto di tutti non sarebbe finita così. Sinner? Prima della partita mi ha detto di divertirmi, detto da lui è molto importante per me”.

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