Di scissioni ce ne sono state diverse nella storia delle correnti della magistratura. Ma l’ultima sembra destinata a far piu’ rumore . Perche’ riguarda Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe che ha avuto un peso importante nella evoluzione della magistratura e nel dibattito sulla giustizia e ha preso spesso posizioni politiche, rivendicandole. Fumo negli occhi per Silvio Berlusconi, che da presidente del Consiglio e non solo, ha condotto una personale battaglia contro le “toghe rosse”. Sono 25 iscritti ad andare via, sbattendo la porta. I loro non sono nomi qualunque: ci sono due ex presidenti dell’Associazione nazionale magistrati Eugenio Albamonte e Luca Poniz e un ex leader proprio di Md Anna Canepa, assieme ad altri magistrati che nella corrente hanno ricoperto ruoli di peso.Abbandonano mettendo sotto processo l’attuale dirigenza di Md, accusata di “seppellire nel sillenzio il dissenso interno” e di aver fatto della corrente “un luogo escludente, autoreferenziale, assente dal dibattito politico reale” . Tra le colpe principali c’e’ quella di aver impresso, incurante delle voci discordanti, una “formidabile accelerazione” alla scelta di abbandonare il percorso verso Area, il gruppo comune con il Movimento per la giustizia, che vede unite da tempo le due correnti all’Anm e al Csm e che per i dissidenti rappresenta ” l’unico soggetto politico” attraverso cui “provare a costruire un progetto di radicale rinnovamento della magistratura” .”Oggi che la questione del correntismo e delle sue degenerazioni e’ esplosa con tutta la sua violenza, la scelta di impiegare tutte le nostre energie” in questo progetto , scrivono in un lunghissimo documento, “e’ divenuta non piu’ rinviabile”. I vertici di Md replicano esprimendo rammarico per la decisione dei colleghi, tanto piu’ dolorosa perche’ arriva “in un momento in cui sono indispensabili la massima responsabilita’ e unita’ della magistratura associata all’indomani di gravi vicende che ne hanno ferito l’autorevolezza e la credibilita’ agli occhi dei cittadini”. E assicurano che tutta la corrente “continuera’, a lavorare per i valori in cui crede, contro ogni caduta ideale” Le tensioni latenti da tempo dentro Md ultimamente erano diventate molto evidenti. Non a caso il documento dei 25 ricorda le “continue critiche all’operato di Area e delle sue rappresentanze al Csm e in Anm da parte dell’attuale dirigenza di Md” . Hanno investito sia le scelte di Area all’Anm dopo il caso Palamara, sia il voto dei consiglieri Csm sulla controversa decadenza di Davigo e sulla nomina di Raffaele Cantone al vertice della procura di Perugia.