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Carlo Ancelotti dice basta insulti dagli spalti e dà ragione a Mourinho: la sua reazione è stata ironica non volgare

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L’occasione è la conferenza stampa pre-partita Genoa-Napoli. Carlo Ancelotti  l’allenatore degli azzurri la prende un po’ da lontano la vicenda Mourinho. Special One avrà anche avuto una reazione, diciamo così politicamente scorretta, ma “essere insultati per 90′ non fa piacere, la sua reazione – dice Ancelotti – non è stata volgare ma ironica e ci può stare. Il problema vero è che si tende a offuscare gli insulti. E non mi riferisco solo allo Juventus Stadium, è una cultura del calcio italiano. Basta”. Chiuso il capitolo Mourinho, si passa al match col Genoa, squadra fortissima, molto atletica e con ottime individualità.

Carlo Ancelotti. Il tecnico del Napoli è ottimista sul futuro della sua squadra

“Piatek sta facendo molto bene, tutti quelli che fanno bene e hanno qualità possono aspirare a giocare in grandi squadre. Genova in questo momento è l’ambiente ideale per lui essendo un esordiente in Italia. Chiaro che tutti i nuovi arrivi devono essere valutati, ma lui è uno pericoloso che dovremo avere sotto controllo” spiega Ancelotti che poi, ai giornalisti che amano parlare di titolari, titolarissimi, inamovibili ed altro che al Napoli “non abbiamo alcuna superstar, la differenza la facciamo con la qualità del gruppo e qui il gruppo mi soddisfa molto. La Champions toglie tante energie, occorre uno sforzo supplementare per eliminare gli imprevisti. Ma è un rischio che devi correre perché giochi la competizione più importante al mondo e il Napoli ha tutte le qualità per farlo”.

Che tipo di turn over si farà domani? Si cambieranno 5 op 6 calciatori di quelli che hanno pareggiato al San Paolo col Psg? È questa l’altra domanda interessante dei giornalisti. “Sei cambi domani? Sono troppi, ne faremo qualcuno in meno. Domani ci sarà uno stadio caldo, ma credo che da quel punto di vista siamo migliorati, la squadra ha cominciato a giocare con continuità e resta concentrata sulla strategia evitando cali di concentrazione. Vincere qualcosa è sempre difficile, ma puoi farlo se ognuno si esprime al massimo. In alcuni posti ti viene naturale dare il cento percento e Napoli mi stimola molto”.

Che partita sarà quella col Genoa?  “Il Genoa è in un momento di difficoltà e sarà motivatissimo, l’ambiente supporterà al 100% la priopria squadra. Detto questo, sono contento di quello che stiamo facendo, ma dobbiamo stare attenti. Sarà una prova di grande maturità: è facile trovare le motivazione col Psg, più complicato giocare col Genoa dopo aver giocato una partita dispendiosa. Quella di Marassi non è solo la notte di Milik, spero che sia la notte del Napoli. Faremo valutazioni sull’aspetto fisico per quel che riguarda le scelte: abbiamo bisogno di fisicità. Non mi aspetto nessun regalo del Milan , perché vorrei vedere solo una partita bella e intensa contro la Juve. Pensiamo al nostro campionato. Abbiamo preparato un certo tipo di partita col Psg, ma non abbiamo letto bene alcune situazioni. Mertens ha avuto un problema alla spalla è completamente recuperato, si è allenato ieri e oggi e sta bene” sostiene Ancelotti, che sulla Champions tifa per il passaggio del turno di tutte le italiane. “Il compito più difficile sarà il nostro. Insigne sta facendo molto bene al di là del fatto che ha cambiato posizione. Tante volte le novità portano a nuovi stimoli e quello che sorprende me è che sta giocando con grande continuità. Il nostro atteggiamento può cambiare a seconda anche dell’avversario. Adesso la Juve è in fuga perché ha avuto una continuità straordinaria e a noi ci tocca rincorrere e fare il massimo per riavvicinarci il più possibile”.

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Squalifica senza precedenti per il Settebello: sospensione di sei mesi e 100 mila euro di multa

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La Nazionale italiana di pallanuoto, il Settebello, ha ricevuto una sanzione senza precedenti. La Aquatics Integrity Unit (Aqui) ha inflitto una sospensione di sei mesi da tutte le competizioni, inclusa la prossima Coppa del Mondo, e una multa di 100 mila euro. Il provvedimento arriva in seguito agli eventi del 7 agosto durante il quarto di finale contro l’Ungheria nella piscina olimpica di Parigi.

L’espulsione di Francesco Condemi a 2 minuti e 22 secondi dalla fine ha scatenato vibranti proteste da parte degli azzurri, culminate in gesti plateali contro la Spagna durante la partita di consolazione. Tuttavia, la squalifica non è legata solo a questi episodi, ma anche a un grave incidente avvenuto dopo la partita contro l’Ungheria, quando i membri del team italiano avrebbero aggredito verbalmente e fisicamente gli arbitri dell’incontro.

L’aggressione e le conseguenze

Secondo il rapporto dell’Aqui, dopo essere rientrata al bus, la squadra si è accorta della presenza degli arbitri, li ha circondati e ha cominciato a inveire contro di loro. In particolare, il commissario tecnico Sandro Campagna avrebbe minacciato uno degli arbitri, affermando: «La tua carriera di arbitro è finita». Gli arbitri si sono rifugiati all’interno dell’impianto, ma i membri del Settebello hanno cercato di bloccare le porte e continuare l’aggressione.

Inoltre, si è verificato un episodio particolarmente grave: un ufficiale di gara donna è stata spintonata, e un giudice ha subito la sottrazione del telefono mentre tentava di documentare l’accaduto.

Le scuse e il verdetto finale

Il Settebello ha evitato una sanzione ancora più pesante accettando di scusarsi, anche se, come hanno sottolineato i giudici, si è trattato di scuse poco sincere. La lettera di Sandro Campagna ha cercato di giustificare il comportamento della squadra come una reazione emotiva all’errore che ha escluso l’Italia dalla lotta per le medaglie.

I giudici sportivi hanno tuttavia condannato duramente il comportamento del team, definendolo un cattivo esempio per i futuri atleti. Il 50% della multa sarà condonato se il Settebello si comporterà bene nei prossimi 12 mesi. La Federnuoto, pur non presentando ricorso, ha richiesto che in futuro siano a disposizione degli arbitri strumenti tecnici di alto livello per evitare errori di questo tipo.

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L’Inter si prepara per la Roma, Inzaghi perde Zielinski

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L’Inter è pronta a ripartire. Il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi ha riabbracciato oggi ad Appiano Gentile gli ultimi reduci dagli impegni delle rispettive nazionali e da domani potrà così contare sul gruppo al completo per iniziare a preparare non solo la sfida di domenica contro la Roma ma anche il tour de force che attende Lautaro Martinez e compagni nelle prossime settimane. Oltre al lungodegente Tajon Buchanan, però, l’allenatore interista oggi ha avuto la conferma che perderà, almeno per la partita con i giallorossi, una pedina importante come Piotr Zielinski.

Il centrocampista polacco si è infatti sottoposto questa mattina a esami clinici e strumentali presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano a seguito di un fastidio accusato nell’ultima gara in Nations League con la maglia della nazionale polacca contro la Croazia (in cui tra l’altro aveva segnato la rete del momentaneo 1-1 nella sfida poi chiusasi sul 3-3 nel finale dopo la sua sostituzione). Gli esami hanno evidenziato un’elongazione ai flessori della coscia destra e il giocatore, ha spiegato il club nerazzurro in una nota, sarà valutato giorno dopo giorno.

Zielinski salterà quindi sicuramente la sfida con la Roma, con l’obiettivo di tornare al top per le prossime gare: l’Inter sarà di scena mercoledì 23 ottobre in casa dello Young Boys nella terza giornata di Champions League, prima del big match contro la Juventus in campionato di domenica 27 ottobre a San Siro.

Sarà solo la prima settimana di un tour de force per l’Inter che, dopo gli impegni più abbordabili con Empoli e Venezia, avrà altri due importanti incontri contro Arsenal e Napoli, con cui i nerazzurri concluderanno il ciclo prima della prossima pausa per le nazionali. L’assenza di Zielinski, almeno per la Roma, toglie qualche alternativa ad Inzaghi, che però già domenica potrà contare su Nicolò Barella, al rientro dopo l’infortunio alla coscia destra nell’ultimo derby perso contro il Milan, problema muscolare che lo ha tenuto fuori nelle ultime gare prima della sosta.

Il centrocampista italiano anche oggi si è allenato regolarmente insieme ai compagni di squadra ma resta da valutare se Inzaghi lo farà partire dal 1′ già all’Olimpico, mentre oggi Lautaro Martinez e Mehdi Taremi hanno seguito un programma personalizzato dopo il loro rientro dalle nazionali, così come Buchanan che è sulla via del recupero dopo la frattura alla tibia della scorsa estate quando era con la nazionale del Canada per la Copa America.

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Calcio: Lukaku, Conte bravo a creare sempre squadre unite

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“La cosa bella di Conte è che è proprio quello giusto, penso sia bellissimo il modo in cui lui fa quello che fa. Il modo in cui amalgama la squadra. Pep Guardiola pure lo fa, anche Klopp, Mourinho, Ancelotti. Sono i grandi allenatori. Se guardi alle squadre che vincono, c’è sempre un allenatore che ha un buon piano tattico ma che soprattutto riesce a creare una squadra unita, con giocatori che stanno bene insieme”.

Romelu Lukaku analizza il suo rapporto con l’allenatore del Napoli in un’intervista al podcast belga “Amici dello Sport”: “Io – osserva l’attaccante belga – non sono il tipo di calciatore che tiene palla, io attacco lo spazio. Andai in Italia e ricordo che Antonio Conte mi disse letteralmente in faccia: ascoltami, nel mio sistema di gioco non puoi tenere troppo il pallone, devi ridarlo subito indietro, non devi giocare come Lautaro. In quel momento io e Lautaro sapevamo che dovevamo passarci il pallone l’uno con l’altro e che le qualità di Lautaro calzavano perfettamente con le mie. Così come il sistema di Conte calzava perfettamente per me. Ci allenavamo continuamente a passarci il pallone, così a un certo punto sapevo perfettamente dove sarebbe andato lui o Sanchez o chiunque avrebbe giocato al suo posto”.

“Adesso – spiega Lukaku – è lo stesso con Kvaratskhelia. È questo quello che fa Conte: crea una sorta di partnership tra i giocatori. La stessa cosa vale con McTominay. Lui lo può fare, lo può fare”. “La non convocazione in Nazionale? Ora – conclude Lukaku – ho scelto per me, ne avevo bisogno mentalmente e fisicamente. Non avevo fatto la preparazione estiva perché dovrei mettermi di nuovo in una situazione del genere ora che stiamo facendo dei buoni progressi con il Napoli e sto gradualmente tornando in forma?”.

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