Pochi progetti “ma buoni”, da affidare con bandi europei. Una cabina di regia politica che tenga conto degli equilibri della maggioranza, sei supermanager con poteri sostitutivi per evitare intoppi e lungaggini, affiancati da una squadra di una novantina di tecnici, che avranno il compito di sovraintendere all’attuazione del Recovery Plan. E’ pronta la proposta di governance del Piano di ripresa e resilienza che sara’ sul tavolo del Consiglio dei ministri lunedi’: una norma da inserire nella legge di Bilancio con le regole d’ingaggio per l’attuazione della sessantina di progetti del piano che dovra’ pero’ superare timori e scetticismi dei partiti di governo. “Sara’ una struttura di supporto e coordinamento” di amministrazioni e ministeri, che servira’ ad “aiutare non a espropriare le singole funzioni di spesa e di attuazione del Recovery Plan”, puntualizza il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Parole tese indirettamente a rispondere a una delle principali preoccupazioni di Italia Viva – ma anche del suo partito, le stesse utilizzate in una intervista del premier: “Nessun ministro – assicura Giuseppe Conte – sara’ espropriato dei suoi poteri di impulso e di indirizzo, cosi’ come nessun amministratore locale sara’ espropriato delle sue responsabilita’”. Ma Iv resta pronta a votare contro “ulteriori e pletoriche task force”, insiste Matteo Renzi e anche nel Pd non mancano i malumori. Senza contare il Parlamento che si aspetta di essere coinvolto cosi’ come le parti sociali, che attendono una nuova convocazione. “Siamo ancora in alto mare”, lo dimostra il fatto che la task force e’ passata “da 300 a 90 componenti in tre giorni”, torna all’attacco il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che chiede coinvolgimento a un governo che ha scelto “di andare in solitaria”, ma “e’ quando la politica e’ debole” che tende ad arroccarsi”. Il governo “si dice disponibile ma non convoca le parti”, ripete anche Annamaria Furlan, chiedendo un incontro al piu’ presto. La nuova struttura di missione di Palazzo Chigi avra’ “un comitato ristretto deputato a vigilare con costanza tutta la fase attuativa. Ne faremo parte io, il ministro dell’Economia e il ministro dello Sviluppo Economico” conferma Conte, spiegando che i sei manager e lo staff con le “necessarie competenze professionali” avranno compiti di “monitoraggio esecutivo” . I progetti in dirittura di arrivo, circa 60, saranno “raggruppati in 17 cluster”, alcuni “saranno centralizzati, altri avranno una dimensione capillare sul territori” dice ancora il premier, spiegando che si puntera’ a superare proprio quelle “problematiche di vecchia data” che il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis invita l’Italia ad affrontare. E non ci sono ritardi, ripete il premier, anche perche’ “non contano i tempi ma buoni progetti”, sottolinea il titolare di via XX Settembre, ricordando che i piani entreranno nel vivo in primavera sempre che si raggiunga l’intesa a Bruxelles, intenzionata, come ha ribadito il presidente del Parlamento Ue David Sassoli, ad andare avanti comunque, anche senza Polonia e Ungheria. Nel Recovery italiano, cita il premier, ci sara’ il piano per 750 mila posti in piu’ negli asili nido, ma anche “un grande piano per l’housing sociale”, aggiunge Gualtieri. E poi l’alta velocita’, Industria 4.0, la digitalizzazione della pubblica amministrazione – su cui l’Italia e’ piu’ indietro e che sara’ anche una delle riforme del piano, per renderla “amica, piu’ rapida ed efficiente”. E ancora la trasformazione green dell’economia, che assorbira’ il 40% dei 209 miliardi europei, con l’applicazione del piano energia e clima con i trasporti puliti, la decarbonizzazione, l’industria circolare, il dissesto idrogeologico, aggiunge il ministro delle politiche Ue Vincenzo Amendola, che rappresentera’ ‘l’ufficiale di collegamento’ con Bruxelles. Amendola cita anche il superbonus al 110% – oggetto di forte pressing per una proroga gia’ in manovra – tra i progetti da finanziare con i fondi europei. Ma largo spazio, sottolinea ancora il premier, sara’ dato a “un vasto programma di efficientamento energetico, cablaggio e messa in sicurezza degli edifici pubblici, a partire da scuole e ospedali cui sara’ dedicato quasi il 10% delle risorse del Piano”.