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Cronache

L’addio di Palermo alle vittime di Casteldaccia. C’erano tutti in Duomo, mancava lo Stato

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Ci sono nove bare nella Cattedrale di Palermo. Giuseppe Giordano le abbraccia e le  bacia. Una ad una. È disperato. Come lo può essere chi ha perso la moglie, due figli, un fratello, una sorella, una nipote e i genitori. Questa è l’immagine che resterà impressa nel ricordo di quest’uomo. È la sua tragedia nell’ inferno di Casteldaccia dove sabato sera una valanga di fango ha falcidiato due famiglie. Fuori la Cattedrale, sui giornali, in Tv, la tragedia di Giuseppe Giordano è già un ricordo, rubricata sotto lo scandalo dell’abusivismo edilizio. Questa è l’Italia. Tragedia annunciate al Sud, furia della natura altrove.

L’inchiesta aperta sui nove morti di Castedaccia ha scoperto che i proprietari della casa sul torrente erano stati condannati già otto anni fa con ordine di demolizione. È una non notizia, ma è quello che interessa do più. In Italia ci sono milioni di abitazioni abusive, si molte di queste pende un ordine di demolizione che nessuno esegue. C’erano migliaia di palermitaninel Duomo per mostrare il dolore di una comunità per questo nucleo con radici alla Zisa, il popolare quartiere dove tutti conoscono Giordano e il suo negozio di ricambi.


Tra la folla dentro e fuori il Duomo, i palloncini bianchi liberati nel cielo di Palerno, c’eran  gli ultrà, i giocatori del Palermo e una marea di ragazzi, i compagni di scuola del figlio più grande di Giordano, Federico, un ragazzone di 15 anni che ha provato invano a salvare la sorellina Rachele, un anno appena. Entrambi nelle bare bianche. Sulla sua anche la maglia della Juve, una passione. Su quella della piccola un grappolo di peluche, poggiati dalla sorellina Asia, 12 anni, l’ unica miracolata, rimasta accanto al suo papà che al segno della pace si è riversato sulle bare, bloccato davanti a quelle dei figli.

Duomo di Palermo. Qui si sono tenuti i funerali delle vittime di Casteldaccia

Fra le ultime panche il governatore della Sicilia Nello Musumeci. Ha un volto scavato. È visibilmente commosso. Presenti i sindaci di Palermo, Bagheria, Casteldaccia.  Nessun esponente del Governo nazionale. Tutti impegnati altrove. Manco un sottosegretario.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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