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Cronache

Covid e partita di calcetto, napoletani geniali: così superano i divieti di Conte

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In questo commento del dottor Catello Maresca non va colto il dato di cronaca (come si aggirano o superano i divieti del DPCM appena varato), che pure ha una enorme rilevanza sotto il profilo pubblicistico. Quello che noi leggiamo è il punto di vista di un giurista (l’ennesimo su questo giornale) sulla fumosità, verbosità, contraddittorietà del Legislatore in alcune norme. In questo caso il dottor Maresca prende in esame l’ultimo DPCM a firma del premier Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto Spernza per frenare i contagi da Covid 19.

(ndr)

 

Catello Maresca. Magistrato alla procura antimafia per 12 anni, oggi Sostituto procuratore generale

Una volta si diceva fatta la legge trovato l’inganno. Oggi sono cambiati i tempi ed il discusso modo di legiferare attraverso D.P.C.M., ma non la sostanza. Anzi, è diventato ancora più facile trovare il modo per eludere i divieti, creando disparità poco comprensibili e fastidiosi ingiustificati privilegi.
Purtroppo spesso si crede che facendo disposizioni più dettagliate si disciplini meglio la materia. Nulla di più sbagliato. Prendiamo ad esempio le “norme” sul calcetto nell’ultimo dpcm.
Già prevedere disposizioni differenziate per i calciatori professionisti, dilettanti ed amatoriali è una bella forzatura.
Immagino la motivazione posta a fondamento della bizzarra regolamentazione, una volta si diceva la “ratio”, la ragione giustificatrice.
Certo si sa che i calciatori professionisti sono più atletici, più forti ed aitanti, ma il caso Ronaldo insegna che purtroppo questo non li mette al riparo dal pericoloso virus.
Evidentemente allora non deve essere questa la vera giustificazione, ammesso che ce ne sia una. Infatti, poiché si tratta di norme a tutela della salute, di tutti, calciatori compresi, ogni altra eventualmente discutibile motivazione, posta a fondamento della distinzione per categorie di calciatori impegnati, non sarebbe ragionevole.


Si sarebbero potute adottare diverse soluzioni, se davvero l’interesse da tutelare fosse stato quello della salute. Ad esempio fare tamponi e controlli periodici o roba del genere. Che differenza c’è tra un calciatore amatoriale che si fa un tampone a settimana ed uno professionista che se lo fa quando gli dicono di farlo?
E quando le norme non sono ragionevoli, è più agevole trovare l’inganno.
Sembra che, ragionando tra le pieghe e le contraddizioni del Dpcm, una associazione sportiva di Napoli, abbia trovato il modo per continuare a far giocare i suoi clienti.
Facendo i tamponi, penserete voi, o sottoponendoli a controlli precisi ed accurati.
No nulla di tutto questo.
Basterà associarsi, diventare socio della struttura per diventare magicamente immuni. Altro che app. Sì, perché, come si legge nella nota diffusa con toni trionfalistici di chi ha scoperto l’uovo di Colombo, la partita è salva.
Il D.P.C.M., infatti, autorizza le partite e gli allenamenti per coloro che sono regolarmente tesserati ed iscritti presso una Associazione, a sua volta affiliata ad un’ente di promozione sportiva.

La Asd interessata, in qualità di gestore della struttura, è regolarmente affiliata ad un ente di Promozione Sportiva Riconosciuto dal Coni.
Per permettere ai suoi affezionati clienti di partecipare alla partitella settimanale, ha deciso addirittura di assumersi anche il costo di affiliazione dei primi partecipanti.
Ognuno poi potrà portare gli amici facendoli affiliare.
Unico piccolo adempimento sarà che, una volta sul campo, e solo per una volta per tutto l’anno, i partecipanti dovranno compilare un modulo di richiesta di adesione alla associazione, dove richiederanno di diventare soci per l’attività di allenamenti e partite.
Rimarrà invece obbligatorio, ad ogni partita, compilare un elenco presenze.
A quanto sembra tutte le altre Associazioni sportive si stanno muovendo in tal senso.
È vero i napoletani sono geniali, ma questo Comitato tecnico scientifico sembra fare acqua da tutte le parti.
Ma almeno per ora la partitella è salva. Almeno quella.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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