La partita contro il coronavirus nei lunghi mesi che ci separano dall’arrivo del vaccino, si giochera’ con la diagnosi veloce. Le scuole sono gia’ le candidate naturali per l’utilizzo di uno dei piu’ attesi: il test veloce della saliva. La Regione Lazio e’ in attesa dell’ok dell’istituto delle malattie infettive Spallanzani di Roma, per dare il via all’attivita’ di screening attraverso i test rapidi salivari utili all’identificazione del virus SARS CoV-2. Il monitoraggio riguardera’, appunto, anche le scuole. Nel sempre piu’ ampio armamentario diagnostico per individuare le persone infettate dal coronavirus ci sono ormai circa 100 test, spiega Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. Lo strumento principe, spiega, resta il tampone ma assieme ai test sierologici e a quello della saliva, le possibilita’ di azione si moltiplicano considerando la possibilita’ di avere risultati in tempi sempre piu’ brevi. Il test della saliva, tutto italiano, e’ capace di dire in soli 3 minuti se si e’ positivi o meno al Sars-Cov-2 e funziona prendendo un campione di saliva con un cotton-fioc, che si appoggia sul tampone e da’ la risposta in soli tre minuti, grazie all’utilizzo congiunto di tre reagenti. Il risultato si legge come un test di gravidanza: due strisce e’ positivo, una e’ negativo. Altro vantaggio del ‘Daily Tampon’ e’ il prezzo molto contenuto, meno della meta’ di quelli attualmente utilizzati, e ha un’affidabilita’ vicino al 100%. Questo test si aggiunge agli altri rapidi che danno i risultati in un tempo che oscilla tra i 60-90, come quello dell’azienda Oxford Nanopore, e i 15 minuti di quello della Abbott, che ne ha sviluppati sei diversi. Anche la rivista Nature dedica un articolo all’utilizzo dei test veloci, come appunto quello della saliva. Diversi esperti hanno promosso l’idea di sviluppare un test dell’antigene che sia economico e abbastanza semplice da usare a casa, senza che un operatore sanitario lo somministri. “Rendere i test piu’ veloci, piu’ economici e piu’ facili e’ sicuramente l’obiettivo e penso che il test dell’antigene sia il modo per arrivarci”, afferma sulla rivista Martin Burke, chimico dell’Universita’ dell’Illinois a Urbana-Champaign, che sta sviluppando test rapidi, compresi i test basati sull’antigene. “Questa non e’ affatto la soluzione perfetta, e’ solo la cosa piu’ veloce che possiamo ottenere ora”. Secondo Burke. “I test dovrebbero diventare una parte della vita: al mattino prendi i cereali, le vitamine e controlli rapidamente il tuo stato”. In attesa delle validazioni ufficiali, al di la’ delle preoccupazioni sui costi e sulla disponibilita’, i ricercatori temono che, se il test potesse diventare di grande utilizzo, addirittura un prodotto da banco, le persone con risultati positivi possano non contattare le autorita’ sanitarie pubbliche, e che quindi i loro contatti si possano perdere. Un altro rischio potrebbe essere che le persone convincano qualcun altro a fare il loro test, in modo da poter essere sicuri di un risultato negativo ed evitare la quarantena. Il problema e’ comunque a livello globale. Un’altra preoccupazione e’ che le persone otterranno un falso senso di sicurezza. I test, aggiunge, “non possono sostituire le misure di controllo di base che devono essere messe in atto per mantenere il controllo di questo virus”.