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Cronache

“I neri ci hanno violentate”, e invece due ragazzine 15enni nascondevano gravidanze indesiderate con i loro findanzati: denunciate per simulazione di reato

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Una, 15 anni appena, aveva una relazione con un 18enne, era rimasta incinta e per abortire voleva sfruttare l’onda emotiva del nero cattivo e violentatore. Un’altra ragazza, 16 anni, per motivi inspiegabili se non la noia o la voglia di apparire in tv e sui giornali sé inventata anche lei nei giorni scorsi uno stupro di gruppo da parte di immigrati. Due terribili casi di cronaca, come quello della povera Desirée a Roma, che hanno costretto inquirenti e investigatori a complesse indagini finite però per dimostrare che le due adolescenti che hanno accusato “uomini di colore” si erano  inventate tutto. E si sono prese due denunce per procurato allarme e simulazione di reato dal procuratore aggiunto di Milano Maria Letizia Mannella e dal pm Antonia Pavan.

Ieri, infatti, una ragazza di 15 anni ha finalmente ammesso davanti al pm che una violenza, da lei denunciata lo scorso agosto, era soltanto una bugia che aveva usato perché temeva di essere rimasta incinta da una relazione con un 18enne. La ragazzina si era fatta accompagnare dai genitori alla clinica Mangiagalli di Milano, specializzata negli accertamenti sugli abusi, e aveva messo a verbale di aver subito una violenza “da quattro uomini di colore” in un bosco nell’hinterland milanese. Un’altra ragazza, poi, sempre la scorsa estate, ha parlato di uno stupro subito in un boschetto da parte di un “immigrato” e poi, col proseguire delle indagini, è stata costretta ad ammettere: “Mi sono inventata tutto”.
La 15enne, in particolare, aveva raccontato ai primi di agosto scorso alle forze dell’ordine e ai medici di essere stata violentata “da quattro persone di colore”, il 15 luglio scorso, e così sono scattate le indagini con tanto di intercettazioni e acquisizione delle telecamere della zona vicino a quel boschetto che la ragazza aveva indicato. Le analisi sono proseguite per mesi, fino a quando il pm Pavan, sentendo a verbale la ragazza e all’ennesima risposta poco convincente, le ha detto: “Non prenderci più in giro”. La ragazzina è crollata spiegando che si era inventata tutto, perché temeva in quel periodo di essere incinta. Lo stesso ragazzo che lei frequentava avrebbe cercato di dissuaderla più volte dall’andare avanti in quella simulazione. L’altra ragazzina ha mentito in modo simile a investigatori e inquirenti perché, si è saputo soltanto con lo sviluppo delle indagini della polizia, aveva avuto una sera un rapporto con un uomo di origine marocchina e temeva di aver contratto delle malattie. Anche in questo caso il pm ha chiesto l’archiviazione del fascicolo sulla violenza e ha trasmesso gli atti ai magistrati minorili.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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