Un cielo grigio profondamente autunnale, in tono con lo spirito di una giornata dedicata alla riflessione e a rendere omaggio a chi in passato sacrificò la vita sui campi di battaglia in un tempo funestato ancora da troppi conflitti sanguinosi; ma non senza uno spiraglio di speranza per la famiglia reale britannica, agli sgoccioli di un 2024 ‘terribile’ e a lungo carico d’incognite sul fronte della salute. Si è consumata così la Domenica dei Ricordo di quest’anno (Remembrance Sunday), appuntamento clou nel Regno Unito delle commemorazioni della fine della Prima Guerra Mondiale e in onore dei caduti di tutti i confitti.
Un evento contrassegnato a Londra dalla tradizionale processione guidata da re Carlo III per la deposizione di corone di fiori al Cenotafio e suggellata dal preannunciato ritorno sulla scena pubblica di un impegno cerimoniale ufficiale della monarchia anche della principessa di Galles, Catherine, moglie dell’erede al trono William, per la prima volta dopo il completamento a settembre d’una lunga chemioterapia e dopo mesi di pesanti cure e angosce. Kate, come è familiarmente chiamata, ha assistito alla cerimonia da un balcone del Foreign Office accanto a Sophie, duchessa di Edimburgo.
Mentre il sovrano – alle prese come lei con un cancro di natura imprecisata diagnosticato a inizio anno, ma tornato ai doveri pubblici già da qualche mese – ha deposto i fiori in uniforme della Royal Navy, prima del saluto militare d’ordinanza al monumento, che svetta fra i palazzi di governo affacciati su Whitehall: seguito, oltre che dal principe William, da due dei propri fratelli, Anna ed Edoardo; dal primo ministro laburista, Keir Starmer (atteso domani a Parigi pure alla commemorazione francese, primo capo di governo del Regno dopo Winston Churchill, nel 1944); nonché dalla neoleader del Partito conservatore e dell’opposizione parlamentare, Kemi Badenoch. Sullo sfondo, a osservare i consueti due minuti di silenzio nazionale, un assembramento di autorità, vecchie glorie della politica, alti ufficiali e sudditi, impreziosito dalla presenza di qualche ultimo anziano reduce superstite della Seconda Guerra Mondiale sotto le insegne della Royal British Legion: centenaria associazione dei veterani della forze armate di Sua Maestà.
Kate, già comparsa in pubblico negli ultimissimi mesi per altre occasioni meno ufficiali, si è concessa da parte sua a distanza alla curiosità di media e pubblico, in condizioni apparentemente buone, per quanto con qualche segno di stanchezza sul volto: vestita di nero, come gli altri civili presenti, a sottolineare il lutto per il carattere commemorativo della giornata, e con gli immancabili papaveri rossi (i ‘poppies’, simbolo britannico del ricordo dei caduti di guerra) al bavero. Il re, che giovedì 14 novembre compie 76 anni, si è mostrato a sua volta meditabondo, come l’occasione imponeva.
Tanto più mentre si avvia allo scorcio finale un anno che il delfino William – evocando questa settimana a margine di una visita in Sudafrica l’esperienza dei mesi scorsi della doppia diagnosi ravvicinata di tumore a suo padre e a sua moglie – ha descritto come “brutale” e come “il più difficile” della sua vita adulta, dicendosi al contempo “orgoglioso” del modo in cui Kate e Carlo hanno saputo affrontare la malattia. Malattia rispetto alla quale sembrano rafforzarsi ora le indicazioni positive, sebbene i protocolli medici prevedano ancora tempo, trattamenti e controlli prima di poter sancire l’auspicato traguardo della “remissione”.
I principi di Galles erano stati presenti del resto pure sabato sera – fra applausi e sorrisi – al concerto del Festival of Remembrance, alla Royal Albert Hall, accanto al monarca e ad altri reali. Assente invece – sia al concerto, sia alla cerimonia domenicale – la regina Camilla, consorte 77enne di Carlo, colpita a inizio settimana da “un’infezione toracica di stagione”, secondo le informazioni di Buckingham Palace, e costretta precauzionalmente a casa. In attesa, ultime rassicurazioni di corte alla mano, di potersi ripresentare in pubblico fra “pochi giorni”.