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L’eccellenza non è un colpo di fortuna e non induce meraviglia, perchè non si inventa ma si costruisce

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Abbiamo visto in questi giorni un’Italia dai mille volti ma che è rimasta, in tutte le sue sfaccettature, sostanzialmente la stessa. Abbiamo assistito a medici che non si sono preoccupati di avere scarse protezioni. Abbiamo visto volti segnati dal lavoro e dalla fatica. Tanti sono morti e tanti hanno rinunciato alle proprie famiglie, alle ferie e seppur preoccupati, sono rimasti accanto ai pazienti per seguirli nella malattia.

Abbiamo riconvertito le nostre industrie, reinventato i respiratori piuttosto che le mascherine, costruito ospedali in tempi record, inventato la “spesa sospesa o il paniere sospeso”, in una grande gara di solidarietà con l’unico di salvare quante più vite possibile.

Abbiamo assistito anche alla meraviglia per tutto questo!  Allo stupore che al sud il contagio fosse più contenuto!  Alla meraviglia per le eccellenze, come se mettere in piedi un’eccellenza fosse un colpo di fortuna. Un’eccellenza non si inventa in un giorno, ma si costruisce negli anni!  Le eccellenze al sud sono nate da un sottile, giudizioso ed equilibrato impegno delle poche risorse negli anni disponibili, utilizzate al meglio per trarne i migliori risultati. 

Ci siamo meravigliati che il Cotugno sia l’unico ospedale al mondo senza sanitari contagiati! Chiunque abbia un minimo di giudizio critico capisce che è solo il frutto di un’abitudine ed esperienza pluriennale alla gestione dei pazienti infetti. Di un’abitudine ad essere eccellenza!  Il ricercare e proporre una strategia terapeutica formulata con procedure scientifiche non può essere il frutto di una mera improvvisazione, ma solo di esperienza ed abitudine al pensiero della “Ricerca Traslazionale” ed dalla condivisione secondo il modello 1 + 1 = 3 che è nel DNA del Pascale. 

Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale”

Noi non ci siamo meravigliati!

È la quotidianità cui siamo abituati e di cui poco si è parlato in passato, ed oggi scoperta dei media come un evento eccezionale! 

Non ci meraviglia che nei mille volti di questa Italia che cambia, tantissime persone ci identifichino come eccellenza ed affollino i nostri ambulatori, affrontino qualche disagio in fila al triage per avere le nostre cure. È normale per noi (mi riferisco alla mia esperienza al Pascale di Napoli), implementare le dotazioni organiche, aumentare la disponibilità delle sale operatorie, promuovere progetti per l’abbattimento delle liste di attesa, incrementare la Ricerca di base non solo in campo oncologico come si è visto, in collaborazione con il Cotugno, in questi giorni. Sperimentare nuovi modelli organizzativi è tra le nostre priorità per intercettare e soddisfare i nuovi aspetti di richiesta sanitaria che si paleseranno dopo questa pandemia soprattutto a carico della “middle class” che vedrà modificata e ridotta la disponibilità economica. E noi saremo pronti ad accogliere questa nuova richiesta!

In Campania e nel Sud, oltre al Pascale abbiamo eccellenze straordinarie e parlo dell’Ospedale del Mare, del Cardarelli, dei Policlinici piuttosto che del Monaldi, dell’ospedale  di Caserta, di Benevento ovvero  di Nocera, di Salerno e di Avellino, dove la patologia oncologica di testa-collo è trattata in tutti suoi aspetti gestionali, terapeutici e della ricerca, a livelli di alta competizione nazionale e internazionale, dalla chirurgia ricostruttiva alla robotica ai protocolli integrati, ai PDTA ai GOM. 

E questo per tutte le patologie!  Mettere in rete le eccellenze come l’Oncologico di Bari e di Rionero in Vulture, il Santobono, per condividere esperienze, protocolli e personale, per crescere tutti e rispondere allo stesso modo ai nostri pazienti, è la quotidianità del Management del Pascale. 

 

Ospedale Cotugno di Napoli. Eccellenza in campo infettivologico 

Non dobbiamo meravigliarci se l’AOICO (Associazione Ospedaliera Italia Centromeridionale Otorinolarigoiatrica) di cui sono presidente ha messo a sistema tutti gli specialisti del centro sud per condividere progetti, confrontarsi in rete sui protocolli e le tecniche chirurgiche in modo che tutti i pazienti possano avere gli stessi trattamenti, come avviene in un forum scientifico curato dal professor Giuseppe Tortoriello  di Napoli. Se ha elaborato un progetto di formazione dei giovani specialisti che corre lungo la dorsale appenninica ed è mirabilmente curato da una persona di indiscussa capacità ed esperienza come il prof. Livio Presutti di Modena, per far crescere i nostri ragazzi in maniera seria e preparata! 

Non è più una notizia che al Pascale si utilizzano App per seguire i pazienti trattati con Radioterapia per carcinoma prostatico o si è l’avanguardia per la ricerca sugli aspetti di oncogenesi virale nei tumori orofaringei. Non richiama l’attenzione di alcuno la riabilitazione fonatoria online dei pazienti laringectomizzati perché tutto questo non è un’eccellenza, è la quotidianità! L’eccellenza non si inventa ma si costruisce ogni giorno e negli anni!

Franco Ionna *

  • Direttore S.C. di Chirurgia Maxillo-facciale e ORL
  • Direttore Dipartimento Corp-S Assistenziale Testa Collo 
  •  Istituto Tumori Napoli
  • Presidente AOICO (Associazione Ospedaliera Italia Centromeridionale Otorinolarigoiatrica)

*Nella foto in evidenza Franco Ionna 

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Bocchino: dall’Italia verso un’internazionale conservatrice

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La vittoria elettorale della destra “avviene perché la sinistra prima è stata considerata inaffidabile per paura del comunismo, oggi è considerata inaffidabile perché si prende a cuore temi come l’immigrazione irregolare, che gli italiani non vogliono, o i diritti delle comunità LGBTQI+, che certo devono essere garantiti ma che riguardano comunque una minoranza dell’1,6% della popolazione, e perchè ha abbracciato la globalizzazione selvaggia, che è una cosa che fa paura agli italiani”.

Lo ha detto Italo Bocchino (foto imagoeconomica in evidenza) a margine della presentazione del suo libro “Perchè l’Italia è di destra” a Napoli, a cui hanno assistito anche il capo della procura partenopea Nicola Gratteri e l’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, mentre sul palco sono intervenuti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli.

“Giorgia Meloni – ha proseguito Bocchino – ha fatto da apripista in Italia, dando vita a una destra che ha stupito, perché tutti si aspettavano una destra neofascista mentre si sono trovati una destra che rappresenta un conservatorismo nazionalpopolare.

E così si resta stupiti anche dal risultato degli Stati Uniti, che un po’ ricalca quel modello, e di quello che accade in alcuni paesi europei e in Sudamerica. Quindi c’è l’ipotesi che nasca nel prossimo decennio un’internazionale conservatrice e che abbia un grandissimo peso nella politica mondiale: in questo contesto, tra i leader sicuramente ci sarà Giorgia Meloni. Immaginiamo il prossimo G7, guardate la foto del prossimo G7: ci sono Scholz e Macron zoppicanti, lo spagnolo che ha problemi in casa, il giapponese che ha problemi in casa, il canadese che ha problemi in casa e due in splendida salute che sono Giorgia Meloni e Trump. Questo è il mondo oggi”.

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Da Putin a Gheddafi, i leader nel mirino dell’Aja

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Con il mandato d’arresto spiccato contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, insieme all’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, si allunga la lista dei capi di Stato e di governo perseguiti dalla Corte penale internazionale con le accuse di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Da Muammar Gheddafi a Omar al Bashir, e più recentemente Vladimir Putin. Ultimo in ordine di tempo era stato appunto il presidente russo, accusato nel marzo del 2023 di “deportazione illegale” di bambini dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia, insieme a Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini del Cremlino.

Sempre a causa dell’invasione dell’Ucraina nel mirino della Corte sono finiti in otto alti gradi russi, tra cui l’ex ministro della Difesa Sergei Shoigu e l’attuale capo di stato maggiore Valery Gerasimov: considerati entrambi possibili responsabili dei ripetuti attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine. Prima di Putin, nel 2011 l’Aja accusò di crimini contro l’umanità Muammar Gheddafi, ma il caso decadde con la morte del rais libico nel novembre dello stesso anno.

Un simile provvedimento fu emesso per il figlio Seif al Islam e per il capo dei servizi segreti Abdellah Senussi. Tra gli altri leader di spicco perseguiti, l’ex presidente sudanese Omar al Bashir: nel 2008 il procuratore capo della Corte Luis Moreno Ocampo lo accusò di essere responsabile di genocidio e crimini contro l’umanità e della guerra in Darfur cominciata nel 2003. Anche Laurent Gbagbo, ex presidente della Costa d’Avorio, è finito all’Aja, ma dopo un processo per crimini contro l’umanità è stato assolto nel 2021 in appello.

Nel 2016 la Corte penale internazionale ha condannato l’ex vicepresidente del Congo, Jean-Pierre Bemba, per assassinio, stupro e saccheggio in quanto comandante delle truppe che commisero atrocità continue e generalizzate nella Repubblica Centrafricana nel 2002 e 2003. Il signore della guerra ugandese Joseph Kony, che dovrebbe rispondere di ben 36 capi d’imputazione tra cui omicidio, stupro, utilizzo di bambini soldato, schiavitù sessuale e matrimoni forzati, è la figura ricercata dalla Cpi da più tempo: il suo mandato d’arresto venne spiccato nel 2005. Tra gli altri dossier aperti e su cui indaga l’Aja c’è l’inchiesta sui crimini contro la minoranza musulmana dei Rohingya in Birmania. Un’altra indagine è quella su presunti crimini contro l’umanità commessi dal governo del presidente venezuelano Nicolas Maduro. E non è solo l’Aja ad aver processato capi di Stato e di governo: nel 2001, l’ex presidente Slobodan Milosevic fu accusato di crimini di guerra, genocidio e crimini contro l’umanità dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia. Arrestato, morì d’infarto in cella all’Aja nel 2006, prima che il processo potesse concludersi.

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Spagna, imprenditore sotto inchiesta denuncia: diedi 350mila euro a ministro e consulente

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L’imprenditore Victor de Aldama (nella foto col premier, che non è sotto accusa in questa inchiesta), uno dei principali accusati della rete di corruzione e tangenti al centro dell’inchiesta nota come ‘caso Koldo’, ha tentato oggi di coinvolgere numerosi esponenti dell’esecutivo, mentre il Psoe ha annunciato azioni legali per diffamazione. In dichiarazioni spontanee oggi davanti al giudice dell’Audiencia Nacional titolare dell’indagine, de Aldama ha segnalato anche il premier Pedro Sanchez, che a suo dire lo avrebbe ringraziato personalmente per la gestione che stava realizzando a favore di imprese spagnole in Messico, della quale “lo tenevano informato”, secondo fonti giuridiche presenti all’interrogatorio citate da vari media, fra i quali El Pais e Tve.

Al punto che lo stesso presidente avrebbe chiesto di conoscerlo, per ringraziarlo, in un incontro che – a detta dell’imprenditore, presidente del club Zamora CF e in carcere preventivo per altra causa – avvenne nel febbraio 2019 nel quartiere madrileno di La Latina, durante un meeting socialista. Un incontro che sarebbe documentato nella fotografia con Pedro Sanchez, pubblicata da El Mundo il 3 novembre scorso. Il presunto tangentista avrebbe sostenuto che Koldo Garcia, da cui deriva il nome del ‘caso Koldo’, divenne consulente dell’ex ministro dei Trasporti, José Luis Abalos, per decisione dello stesso Sanchez. Avrebbe sostenuto, inoltre, di aver consegnato tangenti per 250.000 euro ad Abalos e per 100.000 euro Koldo Garcia, arrivando a dire “io non sono la banca di Spagna, state esagerando”, secondo le fonti citate.

La rete di corruzione si sarebbe avvalsa dell’ex segretario di organizzazione del Psoe, Santos Cerdàn, al quale Aldama sostiene di aver consegnato una busta con 15.000 euro. Il tangentista avrebbe affermato anche si essersi riunito in varie occasioni con la ministra Teresa Ribera, per un presunto progetto di trasformazione di zone della Spagna disabitata in parchi tematici, secondo fonti giuridiche citate da radio Cadena ser. Un progetto al quale avrebbe partecipato anche Javier Hidalgo, Ceo di Globalia e al quale fu presente, in almeno una riunione, Begona Gomez, moglie di Pedro Sanchez. Fonti governative, riportate da Cadena Ser, definiscono un cumulo di menzogne le dichiarazioni di Aldana, che “non ha alcuna credibilità” ed è in carcere preventivo, per cui punterebbe a ottenere un trattamento favorevole in una prevedibile condanna.

“Il presidente del governo non ha né ha avuto alcuna relazione” con Aldama, segnalano le fonti. “Tutto quello che dice è totalmente falso”, ha dichiarato da parte sua ai cronisti Santos Cerdàn, “Questo signore non ha alcuna credibilità, sta tentando di salvarsi dal carcere. Non ha alcuna relazione con il presidente del governo, io non ho ricevuto mai denaro da lui e non lo conosco”, ha aggiunto l’esponente socialista, annunciando azioni .giudiziarie. Lo stesso ha fatto il portavoce parlamentare del Psoe, Patxi Lopez, che ha confermato “azioni legali” del partito della rosa nel pugno “perché la giustizia chiarisca tutte queste menzogne”.

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